Salto - 13 maggio 2024, 12:30

Salto con gli sci - Zniszczol: "Sono cresciuto grazie a uno psicologo. L'impresa di Kobayashi? Pensavo fosse un pesce d'aprile"

Aleksander Zniszczol è stato tra i saltatori con gli sci più in evidenza nel finale della scorsa Coppa del Mondo, grazie a un’ultima parte di stagione in crescendo, culminata con un 3° posto nel volo con gli sci sul trampolino di Planica, in Slovenia. Una prestazione che non solo gli ha permesso di centrare il suo secondo podio individuale stagionale (era stato terzo a Lahti), ma gli ha anche garantito un posto nella top 10 della classifica generale di volo (9°), vinta dall’austriaco Daniel Huber, e la 19ª piazza nella overall di Coppa del Mondo.

Ora, la testa si rivolge alla prossima stagione in cui Zniszczol proverà a migliorare ulteriormente i risultati raccolti nell’ultimo inverno. Nell’avvicinamento alla nuova stagione, il saltatore polacco ha parlato in un’intervista al portale skijumping.pl, facendo il punto su quello che è sicuramente il momento più alto della sua carriera.

 

Per iniziare, Zniszczol dà un giudizio sul finale di stagione, raccontando un po’ dei suoi impegni della off-season: “Mi sono riposato mentalmente, anche se dopo Planica ero davvero impegnato ogni fine settimana. C'è molto da fare, ma ho trascorso un po' di tempo in giardino, ho giocato con mia figlia e ho trascorso del tempo con la mia famiglia. Vacanze? Non è quel periodo dell'anno. Ho sorriso perché stavo tornando a casa per le vacanze. È stata una stagione lunga e intensa. Con alcuni intoppi, ma per me è finita molto bene. Penso che ci fosse carburante per altre due gare, ma sono contento che quest'inverno sia finito, perché è stata una stagione impegnativa”.

Riguardo poi alla sua crescente fama in Polonia, data dagli ottimi risultati arrivati quest’anno, il saltatore ammette: “A volte le persone mi riconoscono. Più spesso che in passato, ma mi fermo sempre e scatto una foto ed è bello perché queste persone mi sostengono. La televisione? Volevo sedermi su quel divano (è stato da poco ospite del programma polacco Dzien Dobry TVN, ndr), vedere quello studio e parlare. È bello che sia andata così. Se è stato difficile? Penso di no. Sono una persona che non ha paura di dire qualcosa apertamente davanti alla telecamera”.

Parlando poi della crescita a livello mentale Zniszczol aggiunge: “Sono fiducioso, sono decisamente cresciuto. Questa fiducia non è arrivata proprio così. Ho dedicato molto tempo all'allenamento mentale e al lavoro con uno psicologo. Adesso si possono vedere gli effetti. Affronto meglio la situazione e vivo meglio. Mi assicuro di collaborare con uno psicologo per diventare una persona e un atleta migliore”.

Spazio poi per una battuta sull’impresa del giapponese Ryoyu Kobayashi, capace di saltare a 291 metri da un trampolino in Islanda: “Seguivo costantemente questa impresa e monitoravo le notizie. Mi piacerebbe saltare su una collina così... Da un giorno all'altro andrei con l'attrezzatura, anche da solo, e salterei. All'inizio pensavo che fosse una notizia falsa o un pesce d’aprile...”

Guardando avanti, il saltatore polacco non vede l’ora di tornare a saltare, con il trampolino di casa – a Wisła – che ospiterà una tappa del Summer Grand Prix: “Resterò fedele al percorso scelto e seguirò costantemente il modo in cui ho lavorato e saltato fino ad ora. Sono cresciuto continuamente e non voglio fermarmi. Mi è mancato un po' saltare. Osservo il trampolino per il salto con gli sci ricostruito a Wisła, dove sono già stati posati i tappetini di plastica e... vorrei saltare!”

Infine, Zniszczol illustra il piano di allenamenti che a breve riporterà la squadra polacca a lavorare verso i prossimi obiettivi: “A fine stagione c’è stata una pausa di tre settimane, poi abbiamo ripreso gli allenamenti a secco. Nei prossimi giorni inizieremo a saltare su un trampolino da 70 metri... non è la mia attività preferita, ma è necessaria. Ciò che conta è trovare una buona posizione, la tecnica del salto.  Questo è un aspetto importante per ripartire dalla base e andare avanti gradualmente”.

Fausto Vassoney