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Sci di fondo

Sci di fondo – Northug “legge” Karlsson: “È intelligente fissare un obiettivo”

Nei giorni scorsi, Frida Karlsson ha dato alcune indicazioni importanti su quello che potrebbe essere il prosieguo della sua carriera nel fondo. In una intervista rilasciata ad Expressen ha ammesso che nelle sue intenzioni c’è l’idea di ritirarsi a 27 anni, tra tre anni, al termine della stagione che vedrà la Svezia ospitare i Campionati Mondiali in casa, a Falun. La stella svedese del fondo, a soli 24 anni, ha già un ampio palmares con dieci medaglie mondiali e da qui alla fine del 2027 la bacheca dei suoi successi potrebbe ulteriormente ampliarsi grazie a due Mondiali e un’Olimpiade.
“C’è di più nella vita. Voglio fare così tanto, anche se non so esattamente cosa voglio fare adesso”  ha spiegato.
Una notizia che ha fatto molto rumore nei Paesi scandinavi e ha colpito molto Petter Northug che a TV2, l’emittente norvegese con cui collabora come esperto, ha spiegato perché secondo lui si tratta di una decisione a dire il vero molto furba: al di là dell’attendibilità della dichiarazione, visto che in tre anni tutto può davvero succedere, il campione norvegese crede possa trattarsi di una strategia mentale per porsi degli obiettivi e dare il massimo per raggiungerli.
“È sorprendente che lo dica pubblicamente. Ha solo 24 anni. Allo stesso tempo, dal punto di vista tattico e mentale, può essere intelligente fissare un obiettivo. Vive sotto i riflettori. Dopo i Campionati del Mondo di Falun potrà riconsiderare la situazione e, se farà bene, sarà ancora in corsa. Penso che dipenderà molto da come andranno i prossimi tre anni. Frida è molto sensibile all’esterno ed è facile leggere come si sente. Naturalmente, raggiungerà anche una buona età, quindi sarà difficile dire basta.”
Anche se sarebbe di fatto al momento dei Mondiali in casa la svedese avrà raggiunto l’età dell’oro, fisiologicamente parlando, ossia il momento della maturità agonistica, Northug si rende al contempo conto che la vita di uno sciatore di fondo può essere difficile.
“Quando la vita non è altro che lo sci, può essere dura mentalmente. Un giorno, la vita quotidiana sarà diversa.”
Petter Soleng Skinstad, ex sciatore e telecronista per TV2, benché condivida lo stupore del collega, ritiene che si tratti, se non di una decisione affrettata, quantomeno di un pensiero derivato dalle circostanze della off-season: come accade a tanti altri atleti invernali, che si trovano a cambiare la routine dopo un periodo molto stressante fisicamente e mentalmente, può diventare estremamente facile in questo periodo dell’anno pensare che la vita abbia di più da offrire che una routine fatta di viaggi e tanto impegno fisico e mentale.
“Siamo un periodo un po’ più tranquillo dopo una stagione dura, che può far pensare che viva la vita che tutti desiderano. È brava in pista, è popolare fuori e guadagna bene. Non c’è nulla che faccia pensare che non senta che sia divertente. Però dietro c’è tanto allenamento e molta attenzione da parte dei media. Credo che sia la tensione generale e il fatto che senta di sacrificare molte altre cose nella vita, di metterle in secondo piano. Si ha la sensazione di sacrificare qualcosa, e allora si inizia a tirare le somme.”
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