Biathlon | 02 maggio 2024, 08:50

Biathlon - Fabien Claude: "Ho già in mente i Giochi in Francia, ma sento di essere ad un punto di svolta"

photo credits - Dmytro Yevenko

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L'ultimo podio di Fabien Claude porta la data del 2020, quando nella sprint di Hochfilzen trovò il terzo posto, ultimo podio individuale della sua lunga carriera. Sebbene da allora non siano mancate le flower ceremony o diverse top 10, il francese fatica ad aggiungere quel quid in più che al momento manca per lottare con i migliori. Ad ammetterlo è lo stesso 29enne, intervistato da CNews a margine di un torneo di poker che sta giocando in questi giorni a Montecarlo.

"Ciò che manca al momento è tornare sul podio individualmente. Quando la mia carriera è decollata, ho conquistato un podio dopo l'altro. Mi manca salire sul podio."

Non si può dire però che i suoi risultati siano quelli di una pecora nera, perché in effetti, in una visione di insieme, è tutta la squadra maschile ad aver fatto qualche passo indietro nell'ultima stagione. Anche ai Mondiali di Nove Mesto, si è raccolto molto poco se si confronta con quanto fatto dalla squadra femminile. Claude, però, resta positivo.

"Sono obiettivo sul fatto che questa stagione non è stata buona. È stata una delle mie peggiori da due anni a questa parte ma mi sono riuscito a piazzarmi quasi sempre tra i primi 10. Ho avuto anche delle buone Mass Start con due cerimonie floreali, in particolare ai Campionati del Mondo (5°). Se finissi 5° nella Mass olimpica, sarei molto felice. Ci sono state cose molto buone e questo mi dimostra che sono abbastanza bravo per stare davanti. Anche se non ho bisogno di dimostrarlo a me stesso, è sempre una bella sensazione.[...] La vera differenza è che la scorsa stagione non ho avuto prestazioni eclatanti, ma sono stato estremamente costante"

Il biathleta dei Vosgi ha forse trovato anche il nodo della questione, il tallone d'Achille da migliorare per poter provare a giocarsi le prime tre posizioni: nonostante un miglioramento al tiro, nelle sprint è rimasto troppo indietro.

"Ho migliorato le mie statistiche di tiro e questo era il mio obiettivo, ma non ho ottenuto le prestazioni che volevo, soprattutto nelle sprint. Nel biathlon, la sequenza di sprint e inseguimento è estremamente importante: c'è quasi ogni weekend e la sprint ha una grande influenza sull'inseguimento. Ho fatto degli ottimi inseguimenti, ma spesso sono partito troppo indietro. È un aspetto su cui lavorare per la prossima stagione."

Forse è questa consapevolezza che gli consente di guardare alle "cose molto belle" fatte nella stagione appena conclusa e lo rende "molto ottimista per il futuro". E visto che l'obiettivo Milano/Cortina 2026 è fissato, certamente Claude, assieme al resto della squadra, quest'estate lavorerà per colmare le lacune e potenziare invece quanto di bene fatto, con la speranza di tornare presto sul podio. E chissà che, il ritorno agognato in top 3 non possa servire da "rampa di lancio" per trovare la giusta motivazione per partecipare anche ai Olimpiadi in casa nel 2030.

"Non dobbiamo dimenticare che in questa stagione c'è stato il rinnovamento che avevamo chiesto con il cambio di allenatore. Ci sono stati molti cambiamenti, che finora non hanno dato necessariamente i loro frutti, ma ci lavoreremo su e torneremo in pista la prossima stagione. Sono molto ottimista per il futuro, con l'obiettivo delle Olimpiadi tra due anni. Spero di essere abbastanza motivato e competitivo per partecipare ai Giochi Olimpici del 2030 in Francia. È un obiettivo che ho già in mente. Ma chi può garantire che sarò ancora competitivo tra sei anni? Non credo che mi fermerò prima delle prossime Olimpiadi, ma poi si vedrà. Ci sono molte cose che possono succedere, soprattutto nella vita familiare. Sento di essere a un punto di svolta"

 

Federica Trozzi