Ieri la Svezia ha presentato la nazionale di biathlon che competerà nella stagione 2024-25. Una stagione che per il paese scandinavo dovrà rappresentare un cambiamento sia a livello di atleti che di mentalità: troppe, infatti, sono state le occasioni perse e le imprecisioni al poligono, sia al maschile che al femminile; appena due, invece, le vittorie individuali in Coppa del Mondo (a firma di Sebastian Samuelsson ed Elvira Öberg) e solo un regalo della Norvegia ha permesso agli svedesi di chiudere i Mondiali di Nove Mesto con un oro.
L'allenatore Johannes Lukas ha tracciato il bilancio della stagione con onestà, ammettendo quello che non è andato nel verso giusto ma senza perdere fiducia nel movimento: «È stato un anno piuttosto difficile, le aspettative nei nostri confronti erano molto alte dopo il successo dell'inverno precedente. E in termini di risultati, non è stata la stagione che speravamo. È chiaro che abbiamo avuto gare in cui ci sono stati uno o due errori di troppo al poligono. Ma il biathlon è complesso ed è importante lavorare insieme per migliorare. Dal punto di vista degli allenatori, abbiamo molte idee su come migliorare le diverse parti».
«Abbiamo comunque ottenuto molti buoni risultati, abbiamo lanciato diversi nuovi atleti e siamo riusciti a voltare faccia a un Mondiale che non era iniziato nel modo giusto con l'oro nella staffetta maschile e l'argento in quella femminile. Inoltre, abbiamo vinto medaglie a tutti i livelli, ovverosia agli Europei e ai Mondiali juniores, che è importante per il futuro».
La Nazionale inizierà la preparazione questo sabato a Maiorca per un ritiro. In questi mesi avrà una parte importante l'allenamento ad alta quota: gli svedesi aumenteranno le settimane in altitudine, anche perché Lenzerheide (sede dei prossimi Mondiali) è a 1.500 metri sul livello del mare e lo stesso discorso vale per Anterselva, sede del biathlon per i Giochi invernali del 2026.