Mentre in queste ore la commissione del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) sta visitando i luoghi che la Francia ha scelto nel suo progetto di candidatura come host dei Giochi Olimpici Invernali 2030 sulle Alpi francesi, c’è un altro "cantiere olimpico" ha visto nei giorni scorsi la visita degli ufficiali del CIO: si tratta naturalmente di Salt Lake City, che ha l’ambizione di tornare ad ospitare le Olimpiadi Invernali dopo quelle del 2002, nell’edizione immediatamente successiva a quella francese (2034).
Durante il fine settimana, diversi funzionari del CIO, tra cui Karl Stoss, presidente della Future Host Commission per i Giochi Olimpici Invernali, Christophe Dubi, direttore esecutivo dei Giochi Olimpici, e Jacqueline Barrett, direttrice del Future Olympic Games Hosts per il CIO, hanno visitato le diverse sedi proposte per quella che sarebbe la seconda rassegna a cinque cerchi nello Utah.
Nei quattro giorni in cui la Future Host Commission del CIO ha fatto tappa nello Utah, sono stati ispezionati i siti di gara proposti per i Giochi, come ad esempio il Rice-Eccles Stadium, lo Utah Olympic Park e le aree sciistiche di Park City, Soldier Hollow a Midway, Snowbasin e lo Utah Olympic Oval, spostandosi attraverso i TRAX Train, la rete tranviaria locale. La Commissione è stata inoltre invitata a partecipare a un forum comunitario, incontrando diversi atleti locali e parlando con loro.
Come riporta insidethegames.bis, il presidente della Commissione per la Candidatura dello Utah, Fraser Bullock, ha affermato che la Commissione ha rivelato di aver sottovalutato le sedi messe a disposizione da Salt Lake City, trovandole ben mantenute e apprezzando soprattutto che, da qui a 10 anni, in realtà non ci sarebbe molto lavoro da fare. Altro punto di forza della candidatura è la vicinanza delle location di gara al centro della capitale: solo un’ora al massimo, il che permetterà al villaggio olimpico di ospitare tutti gli atleti in gara a differenza di quanto visto nelle scorse edizioni (e sicuramente si vedrà in quelle a venire).
Altri punti salienti per la Commissione includono la passione per i Giochi, rimasta intatta a distanza di oltre 20 anni dalla XIX Olimpiade Invernale, e che permette di vedere una legacy tangibile sia per ciò che riguarda le strutture sportive che le l’impatto sulle persone. E questo in particolare agli sforzi dello stato del Mountain West, notevolmente apprezzati, per promuovere lo sport tra i giovani, utilizzando proprio i Giochi Olimpici del 2002 come trampolino di lancio. La Youth Sports Alliance, che aiuta a introdurre i bambini agli sport invernali, è uno dei migliori esempi, essendo stata creata a seguito dei Giochi del 2002.
Tutto sembra puntare dunque verso Salt Lake City come città ospitante nel 2034, ma la strada da fare è ancora lunga e i tempi non sono ancora maturi per festeggiare. Come prossimo passo, la Future Host Commission preparerà una relazione sulla visita affinché il CIO possa fare le sue valutazioni in vista della votazione finale: la decisione verrà annunciata poi il 24 luglio, prima dei Giochi estivi di Parigi.
Olimpiadi 2034 – Il CIO in visita a Salt Lake City per la valutazione preliminare della candidatura. La decisione finale il 24 luglio.
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