Anche quest'anno la Coppa del Mondo di sci di fondo soggiorna lontano dalla Svezia. Se al maschile ci si attendeva, così come è stato, un dominio norvegese, tra le ragazze c'erano molte più speranze, considerando il talento di Frida Karlsson e Linn Svahn. Che però si sono dovute arrendere alla costanza di Jessie Diggins.
Karlsson e Svahn sono due ragazze del 1999 e dunque hanno tempo per rifarsi. Soprattutto, rappresentano un cambio di rotta e possono fungere da modello positivo per un movimento altrimenti in difficoltà. Ne è convinta l'ex fondista e biatleta svedese Anna-Karin Strömstedt, per due volte in carriera in top-10 in Coppa del Mondo di sci di fondo e per tre volte in top-15 in quella di biathlon.
Secondo la 43enne la differenza tra il movimento sciistico norvegese e quello svedese è da cercare a monte, e riguarda la preparazione a livello giovanile: «Penso che l'allenamento degli sciatori d'élite dei diversi Paesi sia relativamente simile. Ma in Norvegia ci sono molti che investono fin dalle giovanili. Questo significa che se ci sono meno sciatori in Norvegia, questo non si nota come in Svezia, dove ci sono molti meno sciatori d'élite», queste le sue parole a Langd. «Una chiara differenza tra le attività della nazionale svedese e quella norvegese è che in quest'ultima c'è un solo allenatore che è responsabile di tutti gli atleti della nazionale. In Svezia, invece, quasi tutti gli atleti hanno allenatori diversi, e naturalmente ci sono vantaggi e svantaggi in entrambi i casi».
Strömstedt è poi passata a tracciare le differenze più nel dettaglio, a livello di allenamento: «Se torniamo indietro di dieci anni, Marit Bjørgen e Therese Johaug erano estremamente dominanti. E dietro di loro c'erano più persone. Hanno stabilito uno standard per l'allenamento e hanno spinto le altre a raggiungerle. Ma non tutte riescono ad allenarsi in questo modo. Sono, per molti aspetti, individui e atlete uniche. Sull'allenamento direi però che le basi siano molto simili. Le condizioni fisiologiche per andare veloci sugli sci non sono cambiate. C'è stata una maggiore attenzione alla tecnica e ci sono più persone che studiano i dettagli e mettono alla prova i limiti, con allenamenti che sono diventati più specifici. Si allena di più la tecnica, la forza e si cerca di sviluppare le parti in cui si è più bravi. Tutti gli sciatori di fondo usano più bastoni rispetto a 15 anni fa e sono diventati più forti nella parte superiore del corpo e del busto».