Di tanto in tanto, l’esclusione dei russi dai circuiti sportivi internazionali torna ad essere argomento di discussione, aiutato anche da dichiarazioni di figure di spicco della scena sportiva russa. È questo il caso in questi giorni, con il presidente della Federazione russa di biathlon (RBU), Viktor Maigurov, che parlando ai media del suo Paese, ha raccontato quale siano attualmente i rapporti con la Federazione internazionale e quali sono le speranze per i suoi atleti di ritrovare avversari al di fuori dei confini nazionali.
"Ad essere onesti, non ci facciamo illusioni. Non vedo alcuna tendenza a cambiare la situazione. Teniamo regolarmente alcuni incontri con l’IBU, ma riguardano più documenti e attività antidoping. Le competizioni che organizziamo hanno l’obiettivo di essere pronti a tornare nel calendario internazionale in qualsiasi momento." sono le parole riportate da Sports.ru.
Nei giorni scorsi, la RBU ha annunciato la composizione delle squadre di allenamento. Tuttavia è difficile mantenere alto il livello e la motivazione come in una situazione regolare. Ecco perché questo inverno diverse iniziative sono state implementate per stimolare gli atleti e le squadra a dare il massimo: le Spartachiadi (una sorta di "Mondiali" o "Olimpiadi" alternative, il cui nome ricorda quello delle manifestazioni sportive organizzate tra il 1928 e il 1934 dall’URSS e dai Paesi dell’Est) e l’International Club Biathlon League, una lega di club privati che si sfidano tra di loro, ma che ha dato qualche grattacapo alla federazione vista la non conformità con la regolamentazione IBU e da cui l’RBU si è prontamente dissociata.
Maigurov traccia un bilancio positivo dell’inverno trascorso: “Gli inizi sono stati difficili quando faceva freddo. Abbiamo cancellato una tappa, ma per il resto dobbiamo rendere omaggio ai comitati organizzatori e al nostro partner Match TV. Stiamo cercando di creare un prodotto della massima qualità per gli spettatori sugli spalti e per i telespettatori "
Nella prossima stagione il calendario non includerà le Spartachiadi mentre la Coppa del Commonwealth sarà ampliata con cinque tappe, quattro in Russia e una in Bielorussia, che come la Russia è sospesa dalle gare internazionale. Il campionato russo rimarrà quindi la competizione principale per gli atleti, ma la RBU ha preso la decisione, in vista della prossima stagione, di non dividere la Nazionale in più gruppi di pari livello.
“I più forti si allenano con i più forti, in modo che ci sia competizione interna. Non abbiamo abbastanza atleti di qualità per formare due gruppi" ha ammesso a Sport-Express "la seconda formazione sarà incentrata sui giovani. Sosterremo gli atleti nella transizione dagli junior agli senior."
Una riorganizzazione che può essere spiegata da contingenze economiche certamente non facili. Nelle settimane passate anche Alexander Pak aveva spiegato le difficoltà di reperire le attrezzature e Maigurov conferma in parte le ristrettezze federali.
“Per squadra, abbiamo bisogno di circa 30 milioni di rubli (più di 300.000 euro) per le munizioni, che sono costose. Sono diventati una questione importante per le nostre squadre regionali. Bisogna sostenere economicamente anche i circuiti nazionali. In cifre assolute paghiamo circa 100 milioni di rubli (circa 10 milioni di euro) di premi in denaro per tutte le competizioni, comprese quelle junior. Non abbiamo ancora fatto i conti, ma l’anno scorso sono stati premiati circa 70 atleti senior e 110 junior. È chiaro che quando eravamo nel circuito internazionale non esisteva nulla di simile. Cinque uomini e tre donne guadagnavano lì. Adesso la storia è diversa”.
Biathlon – Maigurov (presidente RBU) sul ritorno alle competizioni internazionali: “Non vedo alcuna tendenza a cambiare la situazione”
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