Sophia Laukli è un’atleta instancabile. La 23enne nativa del Maine ha avuto la sua migliore stagione come fondista, conquistando anche la sua prima vittoria in Coppa del Mondo nella Final Climb del Tour de Ski, sull’Alpe del Cermis, ma questo non l’ha fatta sentire affatto appagata: dopo un’estenuante stagione di Coppa del Mondo durata quattro mesi, con la trasferta in in Nord America e il ritorno in Europa, si è concessa una gara di 30 chilometri ai Campionati nazionali norvegesi, tanto più che era a skating, il suo stile preferito. Per Laukli poi, a quanto pare, più lunga è la gara, meglio è: non poteva proprio dire di no.
Così, complice il fatto che, essendo per metà norvegese, viva ormai in pianta stabile in Norvegia, ad Oslo dove rappresenta lo sci club Kjelsås IL, oltre a essere parte del Team Aker Dæhlie, il 23 marzo Laukli si è presentata al cancelletto di partenza a Lillehammer e ha dimostrato che, quando si tratta di gare distance a skating, lei è una delle atlete da tenere maggiormente: ha fatto meglio di tutta la concorrenza, superando le beniamine di casa Astrid Oeyre Slind, Heidi Weng e Margrethe Bergane. L’unica donna che l’ha battuta è stata, neanche a dirlo, Therese Johaug che non sembra aver perso smalto dal ritiro.
"Quella gara è stata divertente" ha raccontato a Daily Skier “sono stata molto entusiasta del mio risultato. Tutti si aspettavano la performance di Johaug. È molto probabile che tornerà, quindi immagino che torneremo a questa routine (Johaug vince le gare per dispersione, ndr). Ma ho dovuto pensarci un attimo, perché l’ultima volta che ho corso contro di lei, sarei stata in ritardo di 10 minuti. È brutto essere indietro di tre minuti, ma prendo quello che viene. Vogliamo gareggiare con i migliori, ma è difficile tornare su un circuito di sci in cui una persona vince tutto."
Tuttavia, Johaug non troverà facilmente la strada aperta verso l’oro sulla distanza ai Mondiali: anche Laukli punta allo stesso appuntamento, la 50 chilometri a skating con partenza individuale l’ultimo giorno di gara. Una gara fatta su misura per lei: “Vedremo se qualcuno riuscirà a sconfiggerla (Johaug). Sono sicuramente emozionata per quella gara”.
Ora che le competizioni sulla neve sono concluse, si potrebbe pensare che gli impegni agonistici di Laukli lo siano altrettanto, e che la giovane fondista, come tante sue colleghe, si stia godendo il meritato riposo dalle proprie fatiche. Eppure non è così: infatti, riposti sci e bastoncini, la statunitense ha messo le scarpette e iniziato a lavorare, solo tre giorni dopo dall’ultima gara, al suo secondo impegno sportivo, che poi quello che, la sostiene anche di più economicamente: il trail running.
La scorsa estate, Laukli ha dominato il circuito professionistico mondiale di trail running, vincendo facilmente il titolo della Golden Trail World Series; dopo essersi fatta notare già nel 2022, ha impressionato il mondo della in natura vincendo la Marathon du Mont Blanc in Francia, la Sierre-Zinal in Svizzera e la scalata del Pikes Peak negli USA, tre eventi di importanza mondiale per gli eventi “brevi” (meno di 45 km) con forti pendenze. Quest’anno il passaggio dagli sci alla corsa non è stato facile per lei e Laukli potrebbe essere costretta a saltare le due gare che aveva programmato di disputare in Asia questo mese. Il suo programma originale la prevedeva in Giappone il 20 aprile e in Cina il 27 aprile. Ma non è detto che le cose vadano come previsto.
"Ho finito l’ultima gara di sci e tre giorni dopo ho fatto un allenamento di corsa senza preparazione: non è stata la mia decisione migliore. Ho cercato di correre di più durante l’intera stagione sciistica, in modo che il passaggio non fosse uno shock. Ora mi rendo conto che correre su tapis roulant e su strada non mi prepara bene per il trail running. Ho problemi di tendinite al ginocchio. Correre mi fa molto male. Quindi fare una gara è l’ultima cosa che devo fare. L’anno scorso l’ho gestita meglio perché non ho corso fino a giugno, ma quest’anno volevo fare le due gare in Asia. Forse ho creduto un po’ troppo in me stessa."
Nonostante questa battuta d’arresto, che la costringe a rivedere i piani e dover gareggiare anche in autunno a differenza di quanto aveva programmato, Laukli non sembra intenzionata a fare una scelta tra le due discipline.
“Devo procedere di più per tentativi su come prepararmi. Per il prossimo anno so su cosa devo concentrarmi e ho deciso che non proverò a correre ad aprile. Non credo che l’essere un’atleta che pratica due sport cambierà" Tuttavia, Laukli è ben consapevole di vedersi principalmente come sciatrice e l’unico modo che ha per proseguire la sua passione è attraverso la corsa "Lo sci è ancora la priorità. A volte è difficile: ho molto più successo nella corsa, forse dovrei dedicarmi a quella? Ma il modo in cui ho combinato le due cose ora mi sta onestamente facendo avere più successo in entrambe, quindi non vedo perché cambiare. Trovo più gratificazione nello, anche se sulla carta ho più successo nella corsa e dal punto di vista finanziario, è la corsa a pagare le bollette e, in un certo senso, finanzia lo sci. Significa che ora posso dedicarmi completamente all’attività di atleta, perché la corsa può sostenere lo sci e il mio allenamento sugli sci sostiene la corsa dal punto di vista fisico".
L’instancabile Sophia Laukli, dallo sci di fondo al trail running: “Ora posso dedicarmi completamente all’attività di atleta”
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