Come tanti suoi "colleghi", ad esempio gli italiani Noeckler e Armellini, prima di concludere la stagione, Jules Chappaz si è concesso un viaggio nell'Europa scandinava assieme ai suoi sci per continuare a scivolare sulla neve anche nel mese di aprile per partecipare alle ultime tre gare del circuito Ski Classics - la Reistaløpet , la Summit 2 Senja e la Janteloppet - supportato dal Team Nordic Expérience.
"È stata un'esperienza davvero nuova per me. Ho scoperto lo Ski Classics in gare non proprio facili. Nel Reistaløpet e nella Summit 2 Senja c'erano diverse pendenze. Alla Janteloppet abbiamo corso 90 chilometri in condizioni primaverili" ha raccontato il 24enne a Nordic Magazine.
Un buon debutto per il savoiardo sui 50km della Reistadløpet, mentre il giorno seguente, nella Summit 2 Senja, è subentrata qualche difficoltà, soprattutto legata alle temperature troppo rigide.
"Mi sono davvero divertito. Mi sentivo davvero bene nella Reistaløpet, sono partito in classico e mi sono divertito molto. Nella Summit 2 Senja, invece, ho sofferto molto dal venticinquesimo al quarantesimo chilometro. Ero sicuro che mi sarei arreso perché ero congelato e non riuscivo a proseguire! Alla fine mi sono fermato per cinque minuti e ho indossato il piumino e i pantaloni da sci alpino nella zona di rifornimento e ho aspettato Elie (Faret) e Yan (Belorgey) per ripartire con loro. Sono riuscito a finire e ne sono stato molto felice perché era la mia prima gara in double poling."
Una settimana più tardi, nonostante il duro weekend precedente, con due gare di lunga distanza nelle gambe, il fondista transalpino ha rimesso un'ultima volta gli sci ai piedi per partecipare alla Janteloppet. Un debutto, anche questo, concluso nel migliore dei modi, tagliando il traguardo come miglior francese.
"Ho fatto anche la Janteloppet in double poling. Prima della gara, avevo detto a Max Grenard (allenatore del Team Nordic Expérience, ndr) che se fossi stato in testa al gruppo dopo un giro, avrei sprintato per guadagnare punti per la squadra. Sono partito un po' presto e non mi era rimasto molto per gli ultimi 200 metri. Sono arrivato quarto ma ho preso comunque punti buoni per aver superato un avversario."
In generale, Chappaz valuta positivamente questa esperienza nelle lunghe distanze, soprattutto per il bagaglio di conoscenze sulla tecnica e sulla fisiologia in questo genere di gare che porterà con sé a casa per la prossima stagione. Il soggiorno scandinavo non però è ancora finito visto che c'è un altro traguardo da raggiungere: "È stata una grande esperienza. Sono cresciuto molto e ho imparato molto sul double poling. Ho anche acquisito esperienza sull'assunzione di carboidrati in questo tipo di eventi. Trascorrerò altre due settimane in Norvegia. L'obiettivo è sciare bene e cercare di accumulare le mille ore di allenamento entro il primo maggio. Mi mancano circa trenta ore. È un traguardo mitico per uno sciatore! L'importante è divertirsi. Le condizioni sono pazzesche! Pensavo fosse gennaio! Correrò anche la Skarverennet. Sono 37 chilometri, quindi mi sembreranno pochi!"
Si conferma dunque che questo trend dei fondisti non è solo un diversivo dalla routine di Coppa del Mondo o dagli altri circuiti internazionali, ma anche un investimento efficace, pur nel divertimento, per continuare a lavorare e a perfezionarsi oltre la fine delle competizioni.