La loro stagione a novembre era iniziata proprio in Val di Fiemme, ospiti del Pastificio Felicetti. Cinque mesi più tardi, Lisa Vittozzi e Tommaso Giacomel si sono ritrovati a Cavalese, potendo mettere in mostra quattro coppe del mondo e le medaglie iridate bottino di un inverno dalle forte emozioni.
Il salone nobiliare del Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme ha fatto da prestigiosa cornice a quello che può essere considerato una sorta di debriefing di fine stagione, con la sappadina ed il primierotto ospiti del Ceo Riccardo Felicetti ed imbeccati da Dario Puppo e Massimiliano Ambesi, voci di Eurosport Italia.
“Lisa e Tommaso hanno fatto la storia degli sport invernali in questi mesi e per come li conosco so che entrambi vorrebbero di più” è stato l’incipit di Ambesi, pronto a rompere il ghiaccio.
“Sarei un ipocrita a dire che non sono contento, ma allo stesso tempo mi dico che c’è sempre da crescere e fare di meglio” la risposta di Giacomel.
“A Canmore ho visto qualcosa che non mi è piaciuto, l’ultima gara soprattutto e sto già lavorando per far sì che l’anno prossimo possa trovarmi nella medesima situazione senza soffrire altrettanto”, la replica di Vittozzi, che non può non tornare proprio sulle emozioni di quella gara finale di Canmore. “Due errori in apertura, poi la difficoltà a capire come si erano messe le cose. Mi sembrava di essere sull’orlo del fallimento ma mi sono detta che non poteva succedere nuovamente di perdere tutto sul più bello e l’emozione finale è stata fortissima”. Tanto che ancora oggi affiorano lacrime e brividi nella portacolori dei Carabinieri.
“Passione per i primi” è lo slogan che da un paio di anni accompagna l’impegno di Felicetti al fianco di diversi sportivi italiani, con sponsorizzazioni che oltre gli sport invernali (Visintin, Felicetti, Daprà, in ordine sparso) coprono anche atletica leggera (Nadia Battocletti) e tennis (Melana Delai). Lo sport è di casa da sempre nella famiglia Felicetti - lo stesso Riccardo ha un passato di eccellente ostacolista - ma il biathlon ha saputo dargli qualcosa in più. “E’ una passione forte, che mi chiama a seguire i live notturni in giro per il mondo, sperando che quel bersaglio si chiuda. Sì, mi fa perdere il sonno”.
“Siamo fortunati a vivere questa esperienza, questa vita da sportivi - confessa Giacomel- Ma allo stesso tempo sono consapevole che non durerà per sempre: abbiamo pochi anni per ottenere quello che vogliamo e la giusta mentalità è determinante. Anche per questo sto imparando a gestire anche i momenti meno difficili: se una gara va male, si può girare pagina e pensare alla prossima. In fondo, resta una gara”.
“Di entrambi mi ha conquistato la passione e la disciplina. Per quello che fanno, per l’obiettivo, per il risultato: in fondo è la stessa filosofia che deve accompagnare il nostro processo produttivo. Serve una vita di fatica e talvolta di rinunce per arrivare, anche e soprattutto nei momenti difficili".
Imbeccati sui riferimenti sportivi di qualche anno fa, Vittozzi confessa come "non seguivo il biathlon da giovane, ma ero incantata dal mio compaesano Pietro Piller Cottrer e le medaglie di Torino 2006 sono ricordi notevoli". La passione per il tennis di Giacomel non è un mistero. "Credo che Novak Djokovic sia uno dei più grandi sportivi di sempre, esempio da seguire, una personalità che si sente. Lui resta il mio riferimento".
Decine di studenti delle scuole cavalesane pendono dalle labbra dei due campioni azzurri, in una sala gremita che ascolta in religioso silenzio i racconti e le emozioni di Vittozzi, Giacomel e di Felicetti.
"Non sono mai appagata" è la chiosa di Lisa Vittozzi "ho ancora voglia di fare tanto, ora sto realizzando tutto quello che è successo ma c'è ancora tanto in ballo nel prossimo biennio".
Ed in chiusura, c'è il tempo per un premio speciale che immortala nel pregiato legno della Val di Fiemme le imprese di Lisa e Tommaso.