Con la Commonwealth Cup, anche in Russia la stagione invernale ha chiuso i battenti. In questa occasione, Alexander Pak, direttore dell’RBU, la Federazione russa di biathlon, ha concesso un’intervista al canale televisivo sportivo russo Match.tv. Tanti gli argomenti trattati, dal calendario della prossima stagione, agli impianti sportivi; quel che più salta all’occhio, tuttavia, è la situazione economica in cui versa la Federazione dopo due anni dalla sospensione da parte dell’IBU, che ha escluso gli atleti dalle competizioni internazionali, limitando gli introiti non solo per coloro che scendono in pista, ma anche per la macchina federale che investe per la preparazione degli atleti.
"Ogni stagione, le spese della RBU per l’organizzazione delle competizioni diventano sempre più grandi. Ma stiamo lavorando per attirare nuovi sponsor. Penso che riusciremo a mantenere lo stesso livello. Anche le spese per la nazionale stanno aumentando, perché i prezzi di tutto aumentano. Ma naturalmente cerchiamo di mantenere un equilibrio. E sono assolutamente sicuro che la nostra nazionale abbia tutto il necessario nelle difficili condizioni attuali. Sì, ci sono alcuni problemi con i contratti con le aziende straniere, ma non è il denaro il problema." ha spiegato Pak.
"Ogni stagione, le spese della RBU per l’organizzazione delle competizioni diventano sempre più grandi. Ma stiamo lavorando per attirare nuovi sponsor. Penso che riusciremo a mantenere lo stesso livello. Anche le spese per la nazionale stanno aumentando, perché i prezzi di tutto aumentano. Ma naturalmente cerchiamo di mantenere un equilibrio. E sono assolutamente sicuro che la nostra nazionale abbia tutto il necessario nelle difficili condizioni attuali. Sì, ci sono alcuni problemi con i contratti con le aziende straniere, ma non è il denaro il problema." ha spiegato Pak.
Questo ottimismo, in realtà, fatica a nascondere la realtà dei fatti. Oltre ai fondi, molte attrezzature sono diventate, a causa delle sanzioni economiche e le restrizioni all’importazione, di difficile reperibilità. Il caso è quello di un allenatore della nazionale che si è visto negare l’acquisto di un nuovo cannocchiale.
"Non possiamo comprarlo. Non ci sono cannocchiali Carl Zeiss da acquistare nel modo corretto e legale! Abbiamo provato attraverso aziende straniere, ma non ci siamo riusciti. Alcuni amici di questo allenatore ne hanno uno, ma non possiamo acquistare un cannocchiale per mezzo milione in contanti, così su due piedi, senza ottenere la relativa documentazione. Ci dispiace, siamo un’organizzazione pubblica e dobbiamo fare rapporto."
Lo stesso problema riguarda i tappetini per il poligono: quelli attualmente in uso devono essere importati ed è un problema visto che vanno incontro a deterioramento con il freddo estremo dell’inverno russo o le calde temperature che anche nell’estate russa iniziano ad essere registrate.
"Un tappetino costa quasi 60.000 rubli (circa 600 Euro, ndr). Ne abbiamo comprati molti in una volta sola, sapendo che ci sarebbero stati dei problemi. Abbiamo una scorta. È ancora possibile acquistare molte cose, solo che i tempi sono diventati molto lunghi e molto costosi."
Infine, Pak è intervenuto sui rapporti con l’IBU: poiché la sezione federale di Mosca ha organizzato, nel corso dell’inverno, una competizione di biathlon per club in collaborazione con alcuni media russi, la Federazione Internazionale è intervenuta per sincerarsi della regolarità dell’operazione sulla quale, afferma il direttore dell’RBU, la federazione nazionale non ha mai posto il proprio patrocinio.
"Ci sono state poste delle domande, ma abbiamo spiegato che non c’entravamo nulla. Il torneo per club è stato annunciato a gran voce dai media con la partecipazione di diversi paesi e l’IBU ha posto domande prima dell’inizio. Non sono contrario a quel torneo, ma non c’entriamo niente. Se creassimo con loro un calendario unico, inizieremo a essere coinvolti. Ciò significa che tutte le violazioni delle regole IBU ci riguarderanno. Non tagliamo i ponti con l’IBU, prima o poi torneremo da loro. Perché dovremmo infrangere le regole? Siamo membri dell’IBU, anche se temporaneamente sospesi."
Infine, Pak è intervenuto sui rapporti con l’IBU: poiché la sezione federale di Mosca ha organizzato, nel corso dell’inverno, una competizione di biathlon per club in collaborazione con alcuni media russi, la Federazione Internazionale è intervenuta per sincerarsi della regolarità dell’operazione sulla quale, afferma il direttore dell’RBU, la federazione nazionale non ha mai posto il proprio patrocinio.
"Ci sono state poste delle domande, ma abbiamo spiegato che non c’entravamo nulla. Il torneo per club è stato annunciato a gran voce dai media con la partecipazione di diversi paesi e l’IBU ha posto domande prima dell’inizio. Non sono contrario a quel torneo, ma non c’entriamo niente. Se creassimo con loro un calendario unico, inizieremo a essere coinvolti. Ciò significa che tutte le violazioni delle regole IBU ci riguarderanno. Non tagliamo i ponti con l’IBU, prima o poi torneremo da loro. Perché dovremmo infrangere le regole? Siamo membri dell’IBU, anche se temporaneamente sospesi."