La riappacificazione tra Johannes Klæbo e la Federazione norvegese è stata il frutto di un compromesso in cui le due parti hanno riconosciuto l'importanza dell'altra. Un processo naturale che si era spezzato con la direzione di Espen Bjervig e ora è ripreso con Cathrine Instebø, che ne ha preso il posto nel ruolo di direttore agonistico dello sci di fondo e ha voluto a tutti i costi JHK di nuovo in squadra. È troppo importante per la Norvegia l'appuntamento di Trondheim 2025: arrivarci da squadra divisa sarebbe stato incomprensibile, e Klæbo ne sarà il punto di riferimento sia per i Mondiali che per i Giochi di Milano-Cortina.
Il norvegese, allenandosi con i compagni, li guiderà dunque con l'esempio e i risultati. In cambio, avrà tutta la libertà che gli serve per allenarsi in altitudine e la tranquillità mentale di chi non deve pensare un giorno alla gara e un altro alle battaglie con la Federazione: «Voglio dedicare il minor tempo possibile a cose non sportive. È faticoso e non mi dà alcuna motivazione sportiva», queste le sue parole a Langrenn. «Quello che ho imparato dalla scorsa stagione è che finché mi alleno, dormo e mangio, so di poter competere al massimo. Quindi la priorità è fare bene il lavoro».
«Avere Johannes in squadra è importante per creare l'impegno di cui abbiamo bisogno per i Campionati del Mondo in casa l'anno prossimo», queste le parole di Instebø. «Averlo in squadra è un valore aggiunto per entrambe le parti. Si tratta di un dare e avere».
«Lo sci di fondo è uno sport individuale e la squadra è composta da molti atleti singoli. Adattiamo il programma in modo che ognuno riceva ciò di cui ha bisogno», ha proseguito Instebø parlando della volontà di Klæbo di allenarsi in altitudine. «Johannes ha dialogato con l'apparato sportivo sul suo programma in altitudine e noi vogliamo adattarlo».