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Sci di fondo

Sci di fondo – De Fabiani: “Non sono ancora guarito, ma guardo il lato positivo. La 50 di Oslo? Nessuno vieta di farla a dicembre”

La stagione 2023/24 non ha sorriso particolarmente a Francesco De Fabiani, limitato da un problema fisico che non gli ha permesso di esprimersi al meglio e dal quale sta ancora recuperando. Intervistato dal settimanale valdostano Gazzetta Matin, il fondista dell’Esercito racconta il suo inverno, tracciando gli obiettivi per le prossime stagioni e dicendo la sua anche su diversi argomenti caldi, come ad esempio l’esclusione della 50 km di Oslo dal calendario 2024/25. Queste le sue principali dichiarazioni:

A proposito della propria condizione fisica, De Fabiani racconta le difficoltà: “Sto meglio, però sento di non essere ancora guarito del tutto. Ci vuole tanta pazienza perché guardare le gare da fuori dopo un po’ fa male e non è quello che ti aspetti dalla stagione. Dopo il Canada ho capito che il mio fisico non era più in grado di reggere le gare e la salute viene prima di tutto. I risultati dipendono principalmente da quello e ho capito che fare le gare era controproducente principalmente per i miei polmoni. Oltre a non darmi soddisfazioni in termini di risultati, mi portava a peggiorare molto la mia condizione fisica”.
Interpellato poi sui problemi avuti nello specifico, l’azzurro dichiara: “Credo di aver avuto il Covid a dicembre e da lì in poi ho accusato fatica a respirare durante gli sforzi molto intensi. Se facessi una vita normale, senza gare, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorto, perché è una difficoltà che si presenta solo in condizioni di massimo sforzo. Anche facendo i veloci da solo prima del Canada mi sentivo meglio e pensavo di essere guarito, ma poi in gara si è ripresentato il problema e i giorni successivi sono stati difficili. Così ho deciso di interrompere la stagione e concentrarmi sul recupero. Ho fatto molti esami, al cuore, ai polmoni e sembra essere tutto nella media”.
Al netto dei problemi fisici, l’alpino di Gressoney riesce tuttavia a concentrarsi sugli aspetti positivi: “Nonostante a livello fisico non sia stata una stagione molto positiva, mi ha dato la possibilità di fare un periodo di riposo a casa. L’unica cosa che potevo fare era riposarmi, aspettare e avere pazienza. Stare a casa senza doversi allenare per forza e senza dover a ogni costo raggiungere un obiettivo è qualcosa che dal punto di vista mentale mi serviva per riiniziare le prossime due stagioni con la giusta carica e la giusta motivazione. Forse anche il fisico aveva bisogno di questo, quindi guardo il lato positivo. Ho recuperato un po’ di energie, ho fatto le cose che normalmente non riesco mai a fare: qualche uscita di sci alpinismo, anche solo stare a casa per un lungo periodo”.
Lo sguardo di De Fabiani si sposta poi sul biennio caratterizzato da Mondiali e Olimpiadi: “I prossimi due anni sono importantissimi. Prima i Mondiali di Trondheim e poi soprattutto le Olimpiadi in Italia, che saranno davvero speciali. Se devo essere sincero sono contento che questa cosa (i problemi fisici, ndr) sia capitata quest’anno. Almeno mi ha dato il tempo di scaricare, riprendermi e riniziare con la giusta grinta in vista dei prossimi due anni. Su quali gare punterò ai Mondiali? Gli obiettivi saranno probabilmente la 10 km individuale e le gare a squadre. Ma prima di tutto qualificarsi e guadagnarsi il posto, per poi provare a disputare delle ottime gare”.
Passando poi all’argomento 50 km di Oslo, l’azzurro si dice contrario alla scelta di cancellare l’appuntamento: “Secondo me è una scelta un po’ stupida. Era già stupido che si facessero due 50 in una settimana avendo a disposizione tutta la stagione, però piuttosto che toglierla penso che sarebbe stato meglio spostarla nella prima parte della stagione. Non c’è nulla che vieti di fare una 50 km a dicembre, non capisco perché debba essere per forza fissata a marzo. Questo problema ci sarà sempre perché quasi tutti gli anni c’è la 50 km dei Mondiali o delle Olimpiadi. Il problema è che in questo modo molti scelgono di partecipare a solo una delle due, ma credo sia normale, sono due gare dure nella stessa settimana. Ma la soluzione credo non sia cancellarne una, bensì spostarne una”.

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