Lisa Vittozzi, fresca vincitrice della Coppa del Mondo di biathlon, racconta le emozioni di una stagione da ricordare, in un intervento a margine della presentazione di Acqua San Bernardo come sponsor della FISI, a cui era presente anche Federico Pellegrino. L’azzurra entra nello specifico, con riferimento alle ultime gare a Canmore, che le hanno permesso di attuare il sorpasso su Ingrid Landmark Tandrevold e alzare al cielo la sfera di cristallo. Queste le sue parole:
Dando un giudizio sul trionfo e proiettando lo sguardo al futuro, Vittozzi dichiara: "E’ stato un sogno quest’anno perché rincorrevo questa Coppa del Mondo da tanti anni e ci sono spesso andata vicina e mi mancava quel poco per raggiungerla. Ci sono riuscita, però ho tanto ancora da dare. Il fatto che ci sia Milano-Cortina mi da la carica in più per raggiungere altri obiettivi".
Dando un giudizio sul trionfo e proiettando lo sguardo al futuro, Vittozzi dichiara: "E’ stato un sogno quest’anno perché rincorrevo questa Coppa del Mondo da tanti anni e ci sono spesso andata vicina e mi mancava quel poco per raggiungerla. Ci sono riuscita, però ho tanto ancora da dare. Il fatto che ci sia Milano-Cortina mi da la carica in più per raggiungere altri obiettivi".
Scendendo poi nel dettaglio a proposito della tappa canadese di Canmore, l’azzurra aggiunge: "E’ stata una settimana tosta in Canada. Nell’ultima tappa americana si sono un po’ riaperti i giochi e sono arrivata in Canada sapendo di non essere la favorita. Ovviamente l’obiettivo c’era, ma non avevo il pettorale giallo, non ero io la leader. Mi sono detta che nella sprint dovevo giocarmi diversamente le mia carte. Sono partita facendo all-in e devo dire che è stata la scelta migliore".
Poi, la sfida di affrontare la comprensibile tensione che si accumulava nell’avvicinarsi all’obiettivo: "L’inseguimento è stato duro perché il giorno di riposo è stato molto faticoso. Era la prima volta della stagione in cui ero tesa e in ansia. Sul quel lato lì ho sprecato un po’ di energie e ho cercato di parlare con il mental coach e il mio allenatore che hanno provato un po’ a calmarmi. Nonostante tutto, sono riuscita a vincere anche quella gara. Non pensavo neanch’io di farcela, ho avuto la capacità di fare una gara intelligente e quindi sono contenta del risultato. La gara successiva (la mass start, ndr) è stata decisamente tosta, anche se non ero tesa come il giorno prima. Sono umana anch’io – conclude Vittozzi – probabilmente ho fatto la gara peggiore della stagione. Era difficile perderla a quel punto, ma nel biathlon non si sa mai".
Poi, la sfida di affrontare la comprensibile tensione che si accumulava nell’avvicinarsi all’obiettivo: "L’inseguimento è stato duro perché il giorno di riposo è stato molto faticoso. Era la prima volta della stagione in cui ero tesa e in ansia. Sul quel lato lì ho sprecato un po’ di energie e ho cercato di parlare con il mental coach e il mio allenatore che hanno provato un po’ a calmarmi. Nonostante tutto, sono riuscita a vincere anche quella gara. Non pensavo neanch’io di farcela, ho avuto la capacità di fare una gara intelligente e quindi sono contenta del risultato. La gara successiva (la mass start, ndr) è stata decisamente tosta, anche se non ero tesa come il giorno prima. Sono umana anch’io – conclude Vittozzi – probabilmente ho fatto la gara peggiore della stagione. Era difficile perderla a quel punto, ma nel biathlon non si sa mai".