A Planica, circa due settimane fa, Peter Prevc ha detto addio al salto con gli sci da atleta. Nell'ultimo appuntamento della stagione, il saltatore sloveno ha celebrato il suo "pensionamento" nel modo migliore possibile, portando a casa anche quella vittoria che aveva inseguito per tutta la stagione, celebrando una carriera meravigliosa davanti al pubblico di casa.
Ora, appesi gli sci al chiodo, il maggiore dei fratelli della dinastia Prevc, riflette su quelle che sono le prospettiva della disciplina che ha appena lasciato, sfruttando uno sguardo più distaccato e forse anche più lucido.
"Il salto è a un punto difficile per quanto riguarda il suo futuro" ha raccontato ad un'intervista al canale sportivo sloveno Sportklub "Si tratta di uno sport con un numero ridotto di Paesi, e nel mondo intero prevale la promozione degli sport più popolari. Mi sembra anche che molti sponsor preferiscano spendere un milione di euro per i più gettonati piuttosto che centinaia di euro per i meno famosi. Così da ottenere il maggior profitto possibile quando si accendono i riflettori."
La direzione internazionale del salto con gli sci, presieduta dall'italiano Sandro Pertile, sta provando ad ampliare il bacino di spettatori della disciplina attraverso iniziative volte a espandere e potenziare il calendario nei mesi estivi, il che permetterebbe di introdurre questo sport anche in nuovi Paesi "esotici" rispetto alle venue storiche. Su questo punto, però, il 31enne sloveno non è poi così sicuro che sia un progetto così facile.
"Sembra molto bello, ma è estremamente difficile da realizzare. Allestire un trampolino per il salto con gli sci a Las Vegas e portare atleti e attrezzature non è difficile, ma lo è molto di più attirare migliaia di spettatori a una gara del genere. Già in Norvegia, le tribune sono vuote" fa notare Prevc, a cui sicuramente non sarà passata inosservata la mancanza pressoché totale di pubblico alle gare di Holmenkollen di quest'anno, nonostante si tratti di un trampolino tra i più importanti al mondo "Solo i tedeschi riescono ad attirare il pubblico durante il Torneo dei Quattro Trampolini, ma hanno un Paese enorme. Poi ci sono i polacchi con la loro ricca storia e la Slovenia con Planica. Questo non è possibile altrove."
Del resto, come fa osserva l'ormai ex saltatore, per operazioni del genere sono necessari investimenti che, in questo momento, non sembrano alla portata del salto con gli sci, che è sempre più in difficoltà nella ricerca di sponsor, anche nei Paesi che detengono la più antica tradizione nella disciplina. "Per promuovere il salto con gli sci a Las Vegas, di cui la maggior parte dei residenti non ha mai sentito parlare, a un livello tale da spingere la gente a partecipare a una competizione del genere, bisognerebbe investire una quantità di denaro davvero enorme. Purtroppo, il trend è molto negativo. L'audience è in calo e sempre meno spettatori vengono a vedere le gare dal vivo. Questo non fa ben sperare"