La Svezia al femminile chiude un altro anno molto positivo, con atlete al massimo livello in tutti i format di gara. Tra vittorie individuali e dominio nelle staffette, la Svezia ha in Linn Svahn l’emblema di questa prolifica annata, considerando che l’atleta classe ’99 è riuscita a portarsi a casa non solo la vittoria della classifica sprint, ma anche il secondo posto nella generale di Coppa del Mondo. L’unico rimpianto, alla luce di un finale di stagione in crescendo, può essere l’aver ancora una volta mancato la conquista della generale, che al femminile non si è ancora mai vista in Svezia. Svahn può tuttavia dirsi soddisfatta per gli ottimi risultati ottenuti e per la crescita costante dopo il rientro dall’infortunio alla spalla, che quest’anno le ha permesso di saltare soltanto una gara in tutta la stagione.
In un’intervista all’Expressen, Svahn fa il punto su quanto raccolto quest’anno: “Questo è il primo anno che riesco ad allenarmi normalmente da quando mi sono infortunata. E sono migliorato in tutto ciò che ho fatto”, spiega Svahn. “Quest'anno mi sono allenata per diventare più completa – prosegue – per essere in grado di gestire tutto. Ma credo di aver perso il mio livello massimo in alcuni frangenti. Diciamo che sono stata al 98% in tutto”. Un 2% residuo, che lascia alla svedese margini di ulteriore miglioramento in vista del prossimo anno.
Il calendario ora mette davanti a Svahn un biennio molto interessante, con i Mondiali a Trondheim 2025 e poi le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Tutti obiettivi che la fondista svedese punterà con decisione: le premesse per fare bene sembrano esserci tutte. A stuzzicare il suo interesse è, come si poteva prevedere, un appuntamento in particolare. Alla domanda "In cosa dovrai essere al 100%?" Svahn risponde infatti quasi sarcasticamente: “Sarebbe strano se non pensassi alla sprint del Mondiale di Trondheim, vero?”. Una sprint che si terrà precisamente il 27 febbraio 2025, in tecnica libera.
QUI il calendario dei Mondiali di sci nordico di Trondheim 2025
A margine dell’intervista di Expressen, spazio anche ad alcune riflessioni sul gossip nello sport, che Svahn vuole allontanare con forza, tanto da non voler rivelare alcun aspetto della propria vita privata: “Prima lo sport consisteva nel distinguersi e nell'esibirsi dalla partenza all’arrivo, e questo bastava. Ma non è più così. Ora devono per forza esserci titoli su tutto. E io sono un po' contraria”.