Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Le latitudini più “mediterranee” stanno assistendo agli effetti in maniera più drastica, con inverni sempre più miti e secchi. Questo però non significa che anche più a Nord, dove ancora la neve scende in abbondanza, siano immuni a questi cambiamenti. In Norvegia, il Centro norvegese per i servizi climatici (KSS) sta già studiando il fenomeno e le conseguenze che sto avrà sulle proprie località che ospitano gli sport invernali.
Si stima infatti che intorno al 2100 la temperatura aumenterà in media di 2,9 gradi durante i mesi invernali, e ciò significa che la stagione nevosa arriverà ad accorciarsi dai 2 ai 4 mesi. “Oggi, a Oslo si può sciare in media per circa 95 giorni in un inverno normale” spiega NRK . Entro la fine del secolo, gli scienziati stimano che questa media sarà dimezzata e anche lo spessore del manto nevoso andrà diminuendo: "Oggi ci sono circa 36 centimetri di neve nella maggior parte dei luoghi durante un normale inverno a Oslo"; secondo i ricercatori nei prossimi settant'anni potrebbero scendere a 24 centimetri.
Inverni più brevi significano che, stando alle previsioni, la primavera a Oslo inizierà il 9 marzo, nello stesso periodo in cui tradizionalmente si tiene lo Ski Festival di Holmenkollen.
“Questi risultati si basano sull'ipotesi che le emissioni globali di gas serra rimarranno stabili fino al 2040, poi diminuiranno ” precisa TV2 e NRK aggiunge: “Nessuno di questi cambiamenti avverrà tutto in una volta il 1° gennaio 2100! Questo cambiamento è già iniziato e cresce ogni anno”.
Il centro sportivo di Holmenkollen, nella capitale norvegese, Mecca delle discipline nordiche per gli atleti e per gli appassionati, non sarà dunque risparmiato. I trionfi nella leggendaria 50km, ma anche nelle gare di biathlon e nel salto con gli sci, festeggiati sotto gli occhi della famiglia reale, hanno però bisogno di piste innevate perché possano essere realizzati e attirare gli spettatori (che già negli ultimi anni hanno visto una perdita sostanziale delle presenze).
Ecco perché ad Oslo si sta già lavorando per anticipare gli inevitabili effetti del cambiamento climatico: sono già stati spesi 19 milioni di corone (1,6 milioni di euro) per ammodernare l'impianto di innevamento artificiale: si è passati da cinque cannoni da neve e quattordici lance a diciotto cannoni e ventidue lance distribuiti lungo il percorso.
«Anche se avremo inverni con una media di meno un grado, grazie ai nostri impianti saremo in grado di produrre abbastanza neve nei periodi in cui farà più freddo» rassicura Knut Oppheim Kristiansen, responsabile delle piste di Holmenkollen.