La stagione di Quentin Fillon-Maillet non si è dimostrata all’altezza delle sue aspettative. Il biatleta francese, vincitore della Coppa del Mondo 2022, ha faticato a trovare costanza di rendimento nel massimo circuito, con la sola eccezione dei Mondiali di Nove Mesto dove si è invece dimostrato in grande spolvero. Dando uno sguardo alla generale di Coppa del Mondo, il francese chiude in 16ª piazza, risultato che rappresenta il peggior piazzamento per lui dalla stagione 2016/17 (in quel caso fu 20°). A fare alcune riflessioni sui risultati ottenuti, è lo stesso Fillon-Maillet, intervenuto ai microfoni di Eurosport.
Dando un giudizio sulla propria stagione, il francese si dice diviso tra la gioia dei Mondiali e le delusioni arrivate dalla Coppa del Mondo: “Sono diviso tra diverse emozioni. Ci sono state cose molto belle, la seconda settimana dei Mondiali che è stata magnifica (quattro medaglie, ndr), alcune belle gare, dei buoni tempi sugli sci, dei buoni tiri…ma è stato complicato questa stagione. Sono deluso, non voglio rivivere una stagione come le ultime due”.
Fillon-Maillet prosegue poi nella riflessione, esprimendo il rammarico per non essere riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati: “Se dopo una stagione così non voglio più vedere la carabina per un po’? Sì, perché ho messo molto impegno in questa stagione. Non riuscire a raggiungere i miei obiettivi è difficile da accettare. Stiamo entrando in un periodo di transizione. Ho bisogno di prendermi una grande pausa dal biathlon, per rimettermi in forma durante la prossima preparazione e darmi tutte le possibilità di tornare al mio miglior livello. Quando lotto per il 30° posto non ho la stessa motivazione di quando sono in testa. Non voglio che accada di nuovo. Mi sono comunque divertito, perché amo quello che faccio, scio, ho la possibilità di viaggiare, non mi lamento. Ma aspiro a qualcosa di più”.
A fare la differenza nelle prestazioni poco convincenti al poligono, le difficoltà nel rilascio del primo colpo da terra, in cui le statistiche del francese sono ben al di sotto della media. Interpellato sulla motivazione di queste incertezze da terra, Fillon-Maillet ammette: “Non avrò mai una risposta precisa, perché nel bel mezzo di una gara le sensazioni sono distorte dalla fatica, dalle sfide, dallo stress. È molto difficile tornare al meglio, ma penso di aver individuato i problemi ben prima della fine della stagione. Il primo, e il più significativo, è un po’ di apprensione, una mancanza di fiducia. Anche quando affronto le gare nel modo giusto, i miei vecchi demoni ritornano presto, non appena c’è un po’ di tensione. E durante il primo colpo… è proprio lì che c'è più tensione. È ancorato nel profondo di me e le cose vanno bene quando sono in piena fiducia, come nel 2021-2022. Quest’anno speravo di creare qualcosa di positivo e ben costruito ogni volta nella gara successiva, ma il risultato finale è rimasto lo stesso. Tornerò a fare quello che so fare, lavorerò sulla mia fiducia come priorità e continuerò ad evolvermi sugli aspetti tecnici”.
Il francese si sofferma poi sul cambiamento dello staff tecnico arrivato a inizio stagione con l’innesto di Simon Fourcade al fianco di Jean-Pierre Amat: “Questa scelta è stata difficile, ma era una cosa di cui avevamo bisogno, non l'abbiamo fatta per fare le piccole star. Oltre a ciò, abbiamo sicuramente pressione, perché abbiamo l’attenzione dei media. I francesi si aspettano emozioni da noi”. Proseguendo nel parlare dei tifosi e della pressione mediatica, Fillon-Maillet aggiunge: “Cerco di prendere le distanze da tutto, anche se non è sempre facile. Lo faccio soprattutto per me stessa. Non faccio 300 giorni di sport all'anno per il piacere dei telespettatori... se poi va bene per me, in generale, fa piacere alla gente. Sono stato influenzato (negativamente, ndr) da alcune reazioni quest'inverno e l'inverno precedente, ma queste rappresentano solo una piccola parte dei tifosi. La maggior parte di loro mi sostiene e li ringrazio per questo”.
Infine, non manca il riferimento al futuro: “Fino a quando gareggerò? Fino al 2026, questo è certo... se sarò selezionato, ovviamente. Spero che non si ponga la questione e che la sfida sia piuttosto andare a prendere medaglie. Per quanto riguarda le Olimpiadi del 2030 (che dovrebbero svolgersi in Francia, ndr), se il livello c'è, se la voglia c'è ancora... non dico di no. È un progetto che può motivarmi. Ma non lo so ancora, bisognerà sistemare tutto”.