Il biathlon femminile francese sta vivendo un periodo di grazia. Nessuna nazionale al mondo, nemmeno quelle che possono godere delle tradizioni più consolidate negli sport invernali, possono vantare un tris di atlete di assoluto rilievo come le transalpine. Julia Simon, Justine Braisaz-Bouchet e adesso anche Lou Jeanmonnot hanno dimostrato di essere competitive e rappresenteranno un ostacolo molto duro per Lisa Vittozzi in chiave-Coppa del Mondo.
Il Mondiale di Nove Mesto, poi, ha dato ulteriore consapevolezza al movimento, con quella ciliegina del poker nella Sprint (quarta arrivò Sophie Chauveau) che forse è stata parte del processo che ha convinto l’allenatore del tiro Jean Paul Giachino a mettere nel cassetto le dimissioni e di puntare a Milano-Cortina 2026.
Ci punta, naturalmente, anche Cyril Burdet. L’allenatore della squadra femminile ha voluto ringraziare tutto lo staff, il vero segreto della forza della sua nazionale: «Parliamo molto degli atleti e dei loro successi, ed è normale, ma intorno a loro c’è una squadra che lavora per garantire che siano nella migliore forma possibile», queste le sue parole a Ski Chrono. «I tecnici hanno fatto un lavoro straordinario quest’inverno con tutte le incertezze che questo comportava alla luce del divieto di utilizzo dei prodotti fluorurati. In generale, durante l’inverno siamo stati sulla strada giusta, soprattutto durante i Mondiali, quando gli sci erano molto buoni».
Il Mondiale di Nove Mesto, poi, ha dato ulteriore consapevolezza al movimento, con quella ciliegina del poker nella Sprint (quarta arrivò Sophie Chauveau) che forse è stata parte del processo che ha convinto l’allenatore del tiro Jean Paul Giachino a mettere nel cassetto le dimissioni e di puntare a Milano-Cortina 2026.
Ci punta, naturalmente, anche Cyril Burdet. L’allenatore della squadra femminile ha voluto ringraziare tutto lo staff, il vero segreto della forza della sua nazionale: «Parliamo molto degli atleti e dei loro successi, ed è normale, ma intorno a loro c’è una squadra che lavora per garantire che siano nella migliore forma possibile», queste le sue parole a Ski Chrono. «I tecnici hanno fatto un lavoro straordinario quest’inverno con tutte le incertezze che questo comportava alla luce del divieto di utilizzo dei prodotti fluorurati. In generale, durante l’inverno siamo stati sulla strada giusta, soprattutto durante i Mondiali, quando gli sci erano molto buoni».
«Quest’anno c’è stato un ripensamento e un grande lavoro sulla preparazione fisica durante l’allenamento. Anche il nostro medico Stéphane de Jesus ha un ruolo centrale, in quanto si occupa di rimettere rapidamente in sella gli atleti dopo un infortunio. Poi devo ringraziare il nostro chef, naturalmente Stéphane Bouthiaux – che è alla base di ogni performance ed è l’anello di congiunzione con la parte amministrativa della federazione – e i miei compagni di tiro Jean-Paul Giachino e Patrick Favre».
Burdet ha poi specificato che nelle prossime tre settimane lo staff della nazionale tirerà le somme dell’inverno e definirà le squadre per la prossima stagione.
Burdet ha poi specificato che nelle prossime tre settimane lo staff della nazionale tirerà le somme dell’inverno e definirà le squadre per la prossima stagione.