Questa mattina, Therese Johaug ha vinto il titolo del Campionati Norvegesi di sci di fondo nella 30km a skating, due anni dopo il suo ritiro dalle competizioni. Un risultato che sicuramente farà piacere ai suoi tifosi, e che crea tante aspettative in vista dei Mondiali di Trondheim del prossimo anno, perché certamente rappresenta un passo avanti verso la sua partecipazione (sebbene la diretta interessata non abbia sciolto ancora alcuna riserva sull'argomento).
Persino Frida Karlsson, rientrata a casa per un malanno dai Campionati Svedesi, ha commentato la vittoria di Johaug ad SVT: «Impressionata ma non sorpresa! Ora è di nuovo la favorita»
Il successo della 35enne, però, ha anche un'altra faccia, decisamente meno positiva se guardata nell'ottica della Squadra Nazionale di fondo norvegese: nessuna atleta del gruppo nazionale che quest'anno ha militato nella Coppa del Mondo, è stata in grado di avvicinarsi ai tempi fatti segnare da Johaug. Il secondo miglior tempo in pista lo ha ottenuto una statunitense, Sophia Laukli, ad oltre due minuti di distacco, così come Astrid Oyre Slind, che ha conquistato il bronzo per il Team Aker Dæhlie, è stata una delle migliori “maratonete” della stagione ottenendo anche la convocazione in Coppa del Mondo, eppure oggi ha comunque chiuso a 3'15 alle spalle di Johaug.
«È in una categoria a sé stante. Credo che tutti si stiano chiedendo cosa stiamo facendo. Che senso ha partecipare quando lei è di gran lunga la migliore?» ha commentato alquanto demoralizzata a VG «Se fossi stata a poca distanza, mi sarebbe andata bene, ma quando si è così indietro, sembra quasi che non ci sia più motivo di andare avanti»
La prima atleta della squadra nazionale, Heidi Weng, che lo scorso weekend è salita sul podio in coppa del mondo a Falun, ha accumulato un ritardo oltre 3 minuti e 30 finendo la 30km fuori dal podio, in quinta posizione (quarta se si considera che Laukli ha partecipato ai Campionati Norvegesi come “ospite”). La 32enne però non è preoccupata di come la 4 volte campionessa olimpica ha sbaragliato la concorrenza «altrimenti» afferma ad NRK «sarebbe come dire che l'intera élite mondiale è scadente».
Eppure sono in molti quelli che, delusi da una stagione magra di risultati al femminile hanno visto la gara di oggi come ulteriore benzina sul fuoco dell'insoddisfazione e della preoccupazione in vista dell'appuntamento iridato della prossima stagione in casa. Uno di questi è Martin Johnsrud Sundby: «(Il divario, ndr) non avrebbe dovuto essere così grande» ha affermato, nella veste di esperto per il fondo alla tv norvegese NRK «È indice di una gara fantastica e di una buona forma da parte di Therese. Ma la situazione della squadra nazionale deve essere affrontata in vista della prossima stagione.»
La speranza di molti naturalmente che la presenza della campionessa possa fungere da catalizzatore per tutta la squadra femminile, ma un risultato come quello odierno, rischia di sorbire l'effetto contrario sul atlete già provate dalla critica feroce come sa esserla quella della stampa scandinava.