Si va avanti con la programmazione dei futuri eventi sportivi, che nei prossimi anni andranno a riempire il calendario degli sport invernali. A maggio dell’anno scorso la Federazione Internazionale Sci e Snowboard (FIS) aveva annunciato la novità dei FIS Games, un appuntamento che ogni 4 anni si propone di riunire in 16 giorni di gare tutte le discipline che rientrano sotto la gestione FIS, ovvero lo sci alpino, lo sci di fondo, il freeride, lo sci freestyle, lo snowboard, la combinata nordica, lo sci di fondo paralimpico, il salto con gli sci, il volo con gli sci, lo sci velocità e il telemark. Il primo appuntamento con i FIS Games è fissato per il 2028, anno in cui non si disputano le olimpiadi o i mondiali, ma molti aspetti rimangono ancora da definire. Primo fra tutti la scelta della nazione ospitante.
All’inizio le candidate a ospitare i giochi della FIS erano tre e corrispondevano a Slovenia, Norvegia e Svizzera. Nei mesi scorsi, tuttavia, la Slovenia ha deciso di chiamarsi fuori ritirando la propria candidatura e lasciando spazio dunque a due sole contendenti: la Norvegia con Hafjell/Lillehammer e la svizzera con St. Moritz/Engadina. Nella programmazione dell’evento, però, nessuna della due sembra completamente convinta di volersi impegnare in questa importante nuova rassegna sportiva, o almeno non prima di aver ottenuto tutte le informazioni necessarie alla valutazione dei rischi.
In particolare, a esprimere i dubbi sulla candidatura della Norvegia è Arne Baumann, segretario generale della federazione norvegese, il quale specifica a NRK: “Stiamo ora lavorando diligentemente per esaminare tutti i dettagli e i rischi relativi al progetto”. Se da una parte alla nazione ospitante andrà una somma che si stima tra i 70 e i 90 milioni di euro tra diritti tv, proventi delle sponsorizzazioni e contributi della FIS, dall’altra regna l’incertezza riguardo a come si svolgeranno effettivamente i FIS Games, aspetto che spinge la Norvegia a valutare l’idea di tirarsi indietro dalla corsa a due. “Anche per quanto riguarda il rischio finanziario, ne sappiamo troppo poco. È un evento con molte buone opportunità. Siamo ottimisti riguardo ai Giochi FIS, ma è necessario dedicare più tempo ad alcuni chiarimenti importanti” aggiunge Tove Moe Dyrhaug, presidente della federazione norvegese.
Dall’altra parte, anche la Svizzera si dice incerta in ragione delle poche informazioni in suo possesso, legate ai rischi economici connessi all’organizzazione dei FIS Games: “Ci sono molte domande ancora senza risposta. Dobbiamo avere più informazioni prima di decidere se andare avanti. Non si tratta solo degli introiti derivanti dai diritti commerciali, anche se si tratta di una questione importante. Stiamo facendo le analisi adesso. Ma non abbiamo ancora un quadro chiaro perché alcune informazioni non sono disponibili. Speriamo di poter prendere una decisione nei prossimi giorni”. Spiega Diego Züger, direttore commerciale della federazione svizzera.
In ogni caso, una decisione chiara andrà presa a breve perché nei prossimi giorni è fissata la scadenza per la presentazione delle domande definitive di candidatura. La scelta finale da parte della FIS sulla sede ospitante è rimandata invece al congresso che si riunirà a Reykjavik il prossimo 5 giugno.
FIS Games, c’è ancora incertezza sulla sede per il 2028. Norvegia e Svizzera esitano: “Abbiamo bisogno di più informazioni”

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