Nell'albo d'oro della Coppa del Mondo di sci di fondo è entrato ieri Harald Østberg Amundsen. Un nome senz'altro a sorpresa, che fino all'anno scorso aveva vinto solo una gara nel massimo circuito internazionale e quest'anno ne ha aggiunte tre al carniere. Un bottino da sottolineare ma che impallidisce di fronte a quello di Johannes Klæbo, il quale ha portato a casa 16 vittorie solo in questa stagione. Eppure, JHK torna nella sua Trondheim senza la coppa più importante: "merito" di quel Tour de Ski saltato per malattia, dove Amundsen ha costruito un vantaggio incolmabile.
Il successo di Amundsen è quella di un sistema di punteggio criticato ampiamente, che dà forse troppa importanza ai piazzamenti senza premiare a dovere chi vince. Lo stesso Amundsen condivide le perplessità, ma tiene a ribadire il valore della sua vittoria finale: «Credo che tutti i norvegesi pensino che salire sul podio sia un po' troppo scarsamente ricompensato. Avrebbe potuto esserci più differenza tra il primo, il secondo e il terzo. C'è molto di buono nel sistema attuale, perché gli atleti devono gareggiare il più possibile, ma si dovrebbe premiare di più chi sta ai vertici della classifica», questo il suo commento raccolto da VG.
«Sicuramente molti penseranno che Klæbo sia lo sciatore migliore. Però anche io l'anno scorso sono stato molto malato e ho avuto difficoltà. Rimanere in salute per tutta la stagione fa parte dello sport di punta».