“Tutto l’universo cospira affinché chi lo desidera con tutto sé stesso possa riuscire a realizzare i propri sogni”. È una delle citazioni più famose tratte dal libro “L’Alchimista”, capolavoro dello scrittore brasiliano Paulo Coelho, pubblicato nel 1988, diventato un best seller con vendite spaventose, addirittura cento milioni di copie in più di 150 paesi.
Il protagonista è il giovane Santiago, che insegue un sogno ricorrente e parte per arrivare ai piedi delle piramidi d’Egitto dove vi sarebbe nascosto un tesoro. Il giovane intraprende un viaggio reale e simbolico, stimolato anche da alcuni incontri, come quello con un personaggio che sembra conoscerlo alla perfezione e lo sprona a partire. Nel viaggio, gli viene prima rubato tutto poi trova la ricchezza e anche l’amore, ma ciò non lo distoglie dall’obiettivo di cercare il tesoro, aiutato in questo dai consigli de L’Alchimista che è il suo mentore, per compiere la sua “leggenda personale”, il proprio destino.
Ma cos’è la leggenda personale? “La Leggenda Personale è quello che hai sempre desiderato fare. – è scritto – Tutti, all’inizio della gioventù, sanno qual è la propria Leggenda Personale. In quel periodo della vita tutto è chiaro, tutto è possibile, e gli uomini non hanno paura di sognare e di desiderare tutto quello che vorrebbero fare nella vita. Ma poi, a mano a mano che il tempo passa, una misteriosa forza comincia a tentare di dimostrare come sia impossibile realizzare la Leggenda Personale”.
A Canmore, con un fine settimana da sogno, Lisa Vittozzi ha appena realizzando la propria Leggenda Personale, quella Coppa del Mondo che ha sempre rappresentato il suo grande sogno fin da quando era bambina. E lo diceva, Lisa, già quando vinceva tantissime medaglie nelle categorie giovanili, in campo nazionale e internazionale, per poi ripeterlo quando era in continua ascesa, fino a sfiorare quella sfera di cristallo nel 2019. Quindi un primo passo falso, poi il crollo, ma anche allora lei non ha smesso mai di crederci e di sognare, anche nei giorni peggiori, quando il panico si faceva sentire e poteva mancare cinque bersagli o scaricare per sbaglio un colpo. Allora, forse, sembrava più facile smettere anziché lottare per vincere la Coppa del Mondo, ma anche in quel brutto momento della sua carriera e della sua vita, Lisa ha sempre detto che alla fine, il suo obiettivo restava sempre quello. No, lei non voleva riprendersi per tornare a un buon livello o magari anche di più, vincere qualche gara e conquistare podi, la sappadina voleva riprendersi per raggiungere la propria “Leggenda Personale”, compiere quello che ha sempre saputo essere il suo destino, la Coppa del Mondo.
La parola “impossibile” non è mai esistita nel suo vocabolario e Lisa ha reagito, grazie anche agli incontri giusti, proprio come il Santiago de L’Alchimista, la sua psicologa, uno staff tecnico apprezzato di cui fidarsi e a cui si è completamente affidata, nuovi sci, nuovo sponsor, ma anche la famiglia, il fidanzato, quella Sappada che è sempre stata il suo rifugio. Ed è ripartita Lisa, più veloce di prima, non si è concessa distrazioni, ha allontanato i cattivi pensieri e si è concentrata soltanto su ciò che poteva controllare, ha creduto nel suo sogno, nella propria “Leggenda Personale”, l’ha voluta fortemente, forse più delle sue avversarie e quando si è trovata lì vicina al traguardo, nonostante quelle paure che possono bloccare e qualche brivido, alla fine l’ha compiuta, forte della consapevolezza di chi si è ripresa la sua occasione e no, non poteva fallirla.
E ora Lisa stringe tra le sue mani questo sogno, coccola la sua Leggenda Personale, che è diventata finalmente reale, sotto forma di un grande globo di cristallo. La tocca, cerca di percepirne la consistenza, la osserva e si specchia, vede il proprio volto felice e, forse, su quel cristallo vede materializzarsi anche l’immagine sorridente di quella bambina sognatrice che voleva con tutta sé stessa essere in vetta al mondo e oggi che ce l’ha fatta, la ringrazia per non essersi arresa mai.