Quindici vittorie contro tre. In altri campionati ci sarebbe uno scarto incolmabile di punti, ma per fortuna di Harald Østberg Amundsen questo è lo sci di fondo, il cui sistema di punteggio approvato nel 2022 gli sta clamorosamente consegnando la Coppa del Mondo. Il margine che il norvegese ha sul connazionale Johannes Høsflot Klæbo è infatti di 112 punti, talmente ampio da permettergli di arrivare 26esimo nella mass start finale di Falun e vincere comunque la sfera di cristallo.
Il sistema attuale premia tanto la costanza di chi è sempre presente. Klæbo, che ha saltato il Tour de Ski per malattia, si è trovato dunque a dover recuperare la bellezza di 568 punti da Amundsen. Una montagna troppo dura anche per lui, che pure gliene ha "mangiati" 456.
Normale che il norvegese si senta frustrato dal sistema di punteggio, e che voglia cambiamenti per il prossimo anno: «Si viene premiati per la partecipazione, non per il podio. È un peccato», queste le sue parole a SVT Sport. «Si dovrebbe almeno essere premiati per essere sul podio. Prima lo eri ed era diverso se arrivavi primo, secondo o terzo. Ma ora puoi essere settimo e ottenere quasi gli stessi punti di chi è davanti. Vedremo se ci sarà un cambiamento per la prossima stagione. Mi piacerebbe vedere un mix tra il vecchio e il nuovo meccanismo».
Le falle di un sistema che dà tantissimi punti ai piazzati – premiando chi non si ammala mai a discapito del più forte – si sono già viste l’anno scorso, ma al femminile. Sommando le vittorie stagionali delle prime tre classificate della Coppa del Mondo (Tiril Udnes Weng, Jessie Diggins e Kerttu Niskanen) si ottenevano gli stessi cinque successi di Frida Karlsson, che però non comparve nemmeno nella top-5 della generale in quanto la svedese dopo le fatiche del Tour de Ski saltò molte gare.
La FIS porrà rimedio? Giovedì si è tenuta una riunione a Falun con tutte le squadre per discutere un sistema di punteggio che scontenta tutti…tranne i vincitori. Ed è possibile che vengano adottati dei correttivi per la prossima stagione.
Il sistema attuale premia tanto la costanza di chi è sempre presente. Klæbo, che ha saltato il Tour de Ski per malattia, si è trovato dunque a dover recuperare la bellezza di 568 punti da Amundsen. Una montagna troppo dura anche per lui, che pure gliene ha "mangiati" 456.
Normale che il norvegese si senta frustrato dal sistema di punteggio, e che voglia cambiamenti per il prossimo anno: «Si viene premiati per la partecipazione, non per il podio. È un peccato», queste le sue parole a SVT Sport. «Si dovrebbe almeno essere premiati per essere sul podio. Prima lo eri ed era diverso se arrivavi primo, secondo o terzo. Ma ora puoi essere settimo e ottenere quasi gli stessi punti di chi è davanti. Vedremo se ci sarà un cambiamento per la prossima stagione. Mi piacerebbe vedere un mix tra il vecchio e il nuovo meccanismo».
Le falle di un sistema che dà tantissimi punti ai piazzati – premiando chi non si ammala mai a discapito del più forte – si sono già viste l’anno scorso, ma al femminile. Sommando le vittorie stagionali delle prime tre classificate della Coppa del Mondo (Tiril Udnes Weng, Jessie Diggins e Kerttu Niskanen) si ottenevano gli stessi cinque successi di Frida Karlsson, che però non comparve nemmeno nella top-5 della generale in quanto la svedese dopo le fatiche del Tour de Ski saltò molte gare.
La FIS porrà rimedio? Giovedì si è tenuta una riunione a Falun con tutte le squadre per discutere un sistema di punteggio che scontenta tutti…tranne i vincitori. Ed è possibile che vengano adottati dei correttivi per la prossima stagione.
