C’è l’ha fatta Jessie Diggins, la statunitense vince la Coppa del Mondo, la seconda della sua splendida carriera e lo ha fatto da protagonista assoluta, a Falun, in casa delle svedesi, disputando una mass start da 20 km a skating da urlo, nella quale ha preso in mano la situazione fin dall’inizio. La classifica generale è stata solo una formalità da completare in appena due traguardi volanti, prendendosi 30 bonus point, ma l’obiettivo fin dall’inizio è stato solo un altro: vincere.
La statunitense ha gestito i ritmi della gara, ha deciso quando alzarli e quando abbassarli, si è fatta aiutare anche dalla compagna di squadra Laukli, quando le serviva un passo un po’ più alto rispetto a quello dato dalle altre, quindi nell’ultimo giro ha nuovamente preso in mano la situazione, andando all’attacco. Soltanto le ritrovate Heidi Weng e Kalvå sono riuscite a tenerne le code, mentre alle loro spalle Sundling ha cercato in ogni modo di resistere ma nulla ha potuto, così come le ottime Niskanen e Pärmakoski.
Poi nel finale, come al suo solito Diggins ci ha messo l’anima, ha svuotato completamente il suo corpo di ogni energia, ha messo tutta sé stessa sul rettilineo finale, per poi dominare la volata e imporsi sulle norvegesi, prima di cacciare un urlo e lasciarsi cadere a terra, in attesa di essere festeggiata dalle compagne.
Un trionfo memorabile, una performance che resterà nel cuore di tanti tifosi, che la amano per quanto fa in pista e per ciò che rappresenta anche fuori. Forte, simpatica, capace di mettere sé stessa a disposizioni degli altri, senza paura di raccontare il proprio privato, i problemi che ha, perché vuole essere d’aiuto ad altre persone, rendersi utile all’altro. Un esempio, un’atleta amata da tutti, anche nella gioia con cui affronta le gare, con quell’immancabile glitter che la Salomon ha deciso di metterle sugli sci per omaggiarla, rendendola felicissima.
Alle sue spalle onore alle norvegesi Weng e Kalvå che in una stagione per loro molto difficile, si sono battute cercando di chiudere con una vittoria, ma ottenendo un risultato molto positivo a una squadra femminile norvegese che ha vissuto una stagione complicata, ricevendo anche tante critiche dal pretenzioso ambiente norvegese. Per loro un bel segnale alla vigilia di una stagione che sarà fondamentale per una intera generazione di atlete, che sognano di essere protagoniste a Trondheim.
Giornata difficile, invece, per la Svezia, che con questa gara vede definitivamente rimandare ancora una volta l’appuntamento con la vittoria della Coppa del Mondo femminile. Soltanto Sundling è riuscita a lottare per la vittoria fino all’ultimo, giungendo quarta e addirittura risultanto l’unica svedese in top ten. Karlsson, che ha anche rotto un bastone dopo una caduta per un contatto con Slind, ha chiuso 15ª, Andersson 18ª, Ilar 19ª e Svahn addirittura 26ª.
Indietro le italiane. Di Centa ha provato a lottare fino all’ultimo per una top trenta, perdendo però nel finale e chiudendo 38ª. Ganz ha concluso 46ª e Gismondi 49ª all’esordio in Coppa del Mondo. Per lei un’esperienza sicuramente importante.
CLASSIFICA FINALE TOP 10
1ª J. Diggins (USA) 51’53.0
2ª H. Weng (NOR) +0.9
3ª A.K. Kalvå (NOR) +2.2
4ª J. Sundling (SWE) +9.9
5ª K. Niskanen (FIN) +10.4
6ª K. Pärmakoski (FIN) +13.0
7ª V. Carl (GER) +17.7
8ª A.Ø. Slind (NOR) +28.6
9ª S. Theodorsen (NOR) +28.7
10ª R. Brennan (USA) +28.8
Le italiane
38ª M. Di Centa +2’34.8
46ª C. Ganz +3’43.7
49ª M. Gismondi +4’12.7
A breve la classifica completa.