È sicuramente uno dei grandi artefici del successo di Lisa Vittozzi, che ha fatto sua la Coppa del Mondo. Un sogno che la sappadina ha realizzato a Canmore, imponendosi nella classifica generale.
Arrivato in Italia due anni fa, Jonne Kähkönen ha subito conquistato l’azzurra, non soltanto con la sua competenza ma anche con la sua umanità, la grande tranquillità e la fiducia che è stato subito in grado di trasmettere all’azzurra.
E oltre a Lisa, Kähkönen ha conquistato anche gli appassionati italiani sia per i risultati, da condividere ovviamente con tutto lo staff tecnico, che per la simpatia, quella spontaneità che ha portato una ventata di aria fresca nell’ambiente azzurro, perché "Jonne", come ormai lo chiamano tutti con affetto, sa farsi volere bene ed è quanto di più distante dal luogo comune del finlandese freddo e silenzioso.
Ed oggi, è lo stesso Kähkönen a festeggiare, ad esultare per e con Vittozzi e tutto il team Italia: «Non riesco nemmeno a trovare un modo di descrivere le emozioni che sto provando – ha ammesso un Kähkönen fortissimamente emozionato – sono incredibilmente felice per Lisa. Mi sento davvero fortunato a far parte di questo magnifico team, perché non ci siamo solo io, Mirco (Romanin, ndr) o Alex (Inderst, ndr), ma lavoriamo tutti benissimo insieme, con gli skiman, con gli altri allenatori, con Klaus (Höllrigl, ndr) che è il nostro “capo” , con Edoardo (Mezzaro, ndr) in estate, è l’insieme di tutti noi che ha permesso questo risultato. E poi le atlete, che si sono spinte a vicenda».
Nelle immagini, essendo l'allenatore di tiro al poligono, Kähkönen è colui che, nel bene o nel male, come accade al suo collega della squadra maschile Fabio Cianciana, viene inquadrato dalle telecamere. L'allenatore finlandese ha quindi voluto insistere nel parlare di tutta la squadra: «C'è chi come Mirco (Romanin, ndr) merita tantissimo div vivere questo momento, perché lui è stato al fianco di Lisa nel momenti difficili come in questo splendido momento, ha vissuto tutto questo percorso con lei.
È come quanto prima dell'inseguimento, avevo detto a Lisa, che queste ultime gare non erano solo questione di tiro, ma anche di sci. Nel nostro sport è facile pensare solo al tiro, viene considerato il momento fondamentale, ma non è tutto lì. Tanti non immaginano nemmeno quanto lavoro fisico ci sia dietro. Mirco (Romanin, ndr), Alex (Inderst, ndr) o Zat (Zattoni, ndr), per quanto riguarda la squadra maschile, lavorano tantissimo per permettere agli atleti di performare al meglio in pista. Alla fine della gara è facile valutare la perfomance basandosi solo sul tiro, ma non bisogna guardare solo quello.
Inoltre, ci tengo anche a ringraziare Edo (Edoardo Mezzaro, ndr), perché in questo due anni abbiamo fatto un grande lavoro insieme, mi è piaciuto tantissimo lavorare con lui.
Come ha detto Lisa (Vittozzi, ndr), il merito è di tutto il team, perché quando sentono il supporto della squadra, gli atleti sono più calmi e rilassati, così possono concentrarsi solo sul lavoro da fare».
Come Lisa Vittozzi, anche Jonne Kähkönen ha subito creduto che la sappadina del CS Carabinieri potesse vincere la Coppa del Mondo: «Sicuramente l’anno scorso, quando ho visto il livello di Lisa nel momento in cui abbiamo iniziato a lavorare insieme, ho subito capito che a un certo punto sarebbe stato possibile vincere la Coppa del Mondo. Ovviamente non potevo sapere quanto tempo ci sarebbe voluto, se uno, due o più anni, ma sapevo che era possibile».
Nel giorno della festa di Lisa Vittozzi, l'allenatore finlandese non ha dimenticato però Beatrice Trabucchi, che ha chiuso 13ª la prima mass start, senza commettere errori, per un 49/50 nelle ultime tre gare. Roba da .... Lisa Vittozzi. «Per quanto riguarda Bea, sono veramente contento dell'approccio che ha avuto, in queste settimane finali, sia in gara che anche in allenamento. Come le ho sempre detto, deve solo concentrarsi sul lavoro da fare e su quello che può fare in questo momento, perché la porterà a ottenere il massimo risultato che merita. Oggi ha fatto quattro zero, è un grande lavoro, ci sono alcune atleti importanti che in stagione non lo hanno mai fatto».