È stata una grande giornata per Tommaso Giacomel, capace di conquistare un fantastico secondo posto nella sprint di Canmore al termine di una gara superlativa e un ultimo giro a tutta, grazie a un’ottima gestione della casa.
Con un errore in piedi, l’azzurro delle Fiamme Gialle è stato anche il primo degli umani, alle spalle di uno Johannes Bø che tornato a dare distacchi abissali come faceva lo scorso anno.
«Sono molto felice di aver fatto una bella gara – ha affermato l’azzurro nell’intervista raccolta da Luis Mahlknecht per Fondo Italia – so che non avrei mai vinto nemmeno con il doppio zero, quindi sono molto felice perché ho raccolto il massimo possibile. Nell’ultimo chilometro sono andato molto forte e sono molto contento. Mi sono gestito molto bene sugli sci e nel finale ne avevo, ciò mi soddisfa.
Alla fine sono stato il primo degli essere umani, visto che Johannes è tornato a fare ciò che faceva lo scorso anno. Sicuramente oggi è stato un grande onore salire sul podio con lui e Tarjei, due grandissimi campioni».
Nell’inseguimento Giacomel partirà a 1’03” da Johannes Bø, poi tra il trentino e Dale, che è undicesimo, vi saranno appena 32”. L’azzurro però non si guarda le spalle: «Nella gara di domani ci sarà un bel buco al via tra lui e me, ma siamo un bel gruppone e proveremo a prenderlo. Io non mi guardo indietro, è sempre meglio guardare avanti».
Per Tommaso Giacomel è il terzo secondo posto in carriera, il secondo in stagione. Ovviamente l’azzurro guarda sulla sua sinistra, al quel gradino più alto dove spera di poter salire presto: «Vediamo quando arriverà la prima vittoria. Non so se sarà possibile già quest’anno con appena due gare, ma il prossimo anno penso di si».
Con la gara di oggi, Giacomel sale all’ottavo posto nella classifica generale e vede il suo vantaggio su Perrot nella corsa al pettorale blu salire a più 57. «È una stagione positiva, nella quale ho conquistato tanti podi a squadre, due individuali, una medaglia ai mondiali. Posso solo essere molto felice. Per quanto riguarda il pettorale blu, come anche lo scorso anno, non è tanto il mio obiettivo, perché punto più a ottenere podi e vincere medaglie».
Intanto a Imer, a oltre ottomila chilometri di distanza stanno festeggiando questo suo bel podio, ma Giacomel fa una richiesta: «Spero mi aspettino». Lo faranno, perché quella parte di Trentino è orgogliosa del suo figlio prediletto.