A trentacinque anni di distanza dal doppio successo di Stefania Belmondo, ha riportato in Italia il titolo mondiale juniores femminile di sci di fondo, ora, proprio in quella Falun dove la grande fondista piemontese vinse due splendide medaglie d’oro ai Mondiali assoluto del 1993, Maria Gismondi farà il suo esordio in Coppa del Mondo.
La giovane di Subiaco, in provincia di Roma, cresciuta nello sci club locale Winter Sport Subiaco, ma trasferitasi da anni in Trentino, aggregata alle Fiamme Oro e da quest’anno entrata nella nazionale juniores, si appresta quindi a fare il suo esordio tra le grandi.
Più che emozionata, la laziale appare soprattutto entusiasta quando la contattiamo telefonicamente nel raduno della nazionale juniores a Passo di Lavazè, poche ore prima di dirigersi in aeroporto per il viaggio in Svezia.
«Dopo le due vittorie di Schilpario, mi ha telefonato Paolo Rivero, che è il responsabile del settore giovanile, per avvertirmi che sarei stata presto chiamata da Paolo Riva per la convocazione in vista della 20 km di Falun – racconta Gismondi – allora sono stata molto contenta, anche se un po’ ci speravo e lo immaginavo. Insomma, mi avevano fatto capire, alla vigilia di Schilpario, che se avessi fatto bene lì, ci sarebbe stata forse questa possibilità.
Sinceramente, alla vigilia della stagione non avrei mai immaginato di esordire in Coppa del Mondo ancora da junior, ma dopo il titolo conquistato a Planica avevo iniziato a sperarci, visto che nel calendario della Coppa del Mondo c’era una 20 km a skating, mass start, quindi format identico a quello dove mi sono laureata campionessa del Mondo.
Sono molto felice di poter fare questa esperienza già quest’anno, sono convinta che mi sarà utile in preparazione al passaggio tra le senior che avverrà la prossima stagione».
Come ogni giovane all’esordio in Coppa del Mondo, Gismondi vi arriva con determinazione, gioia ma anche tanta curiosità. «Sono ben consapevole che in Coppa del Mondo troverò fondiste che vanno proprio tanto forte e voglio capire a che punto sono rispetto a loro. Inoltre, nelle categorie giovanili sono abituata solitamente a essere nelle posizioni di testa del gruppo, voglio invece provare com’è farsi tirare il collo, dover stare nella pancia del gruppo. Sono tutte cose utili per fare esperienza e imparare.
Voglio osservare tutto, rubare il più possibile con gli occhi, capire come si comportano queste campionesse, come si preparano alla gara, come la affrontano. Non so proprio cosa aspettarmi, che ambiente troverò.
Ovviamente non vado lì in gita, solo a fare esperienza, voglio essere ben concentrata sulla mia gara per ottenere il miglior risultato possibile».
Ovviamente difficile porsi un obiettivo specifico: «Non so cosa aspettarmi. La mia intenzione è fare la miglior gara possibile che è nelle mie corde, poi vedremo a quale posizione potrà portarmi. Non so quale possa essere il mio livello rispetto anche alle atlete che occupano la pancia del gruppo. Sarà tutto da scoprire.
Insomma, vado lì contenta, con lo spirito da osservatrice (ride, ndr) e l’obiettivo di rubare il più possibile con gli occhi».
In Scandinavia, Gismondi non sarà sola, perché da Subiaco arriveranno papà Giuseppe, detto Pino, Giorgio Tognetti, allenatore del Winter Sport Subiaco, e altri a sostenerla: «Si, mio papà, insieme a Giorgio ed altri da Subiaco prenderanno un aereo da Roma. Sono strafelice di questo, mi seguono e mi supportano sempre. E io li ringrazio, perché se sto per fare l’esordio in Coppa del Mondo lo devo a loro, la mia famiglia, Winter Sport Subiaco e Giorgio Tognetti. Oltre a loro, dico grazie alle Fiamme Oro, che da anni mi danno la possibilità di stare in caserma a Moena, offrendomi così l’opportunità di allenarmi in Trentino. Poi ringrazio la squadra junior. Abbiamo appena terminato un raduno a Lavazè che è stato bellissimo, siamo un bel gruppo, stiamo bene assieme e c’è un bel rapporto tra noi, sia tra noi compagni di squadra che con gli allenatori, che hanno creato un bellissimo ambiente. Il ringraziamento va quindi anche a loro».