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Biathlon – Coppa del mondo, verso la tappa decisiva di Canmore: le parole di Mirco Romanin su tracciati, condizioni della neve e impatto della quota

A distanza di cinque anni, la località canadese di Canmore torna a ospitare una tappa della Coppa del Mondo di biathlon. Da giovedì a domenica ci si giocherà tutto sui tracciati della località olimpica, in quanto i giochi sono ancora apertissimi.
Il programma prevede sprint femminile giovedì 14, sprint maschile venerdì 15, quindi i due inseguimenti sabato 16 e le mass start domenica 17.
Tutto aperto per la vittoria della classifica generale sia in campo maschile che soprattutto in quello femminile, con l’Italia che sogna con Lisa Vittozzi.
In questi giorni, al fianco della sappadina e delle altre atlete azzurre, l’allenatore di fondo della nazionale femminile di biathlon, Mirco Romanin, così come il collega della maschile Andrea Zattoni, sta, come sempre, macinando tanti chilometri sulla pista canadese, per studiarne ogni particolare.
Ecco come l’allenatore di Forni Avoltri descrive le condizioni della pista: «Rispetto alla settimana scorsa ci siamo ritrovati in condizioni un po’ più invernali – ha affermato Romanin a Fondo Italiac’è neve naturale, ma comunque parecchio trasformata dalle temperature che in questi giorni anche qua salgono al di sopra dello 0. Di buono c’è che le sprint si svolgeranno abbastanza presto e, considerate le previsioni meteo, dovremmo trovare condizioni buone con neve veloce».
Anche a Canmore si gareggerà in quota, ma più bassa rispetto a Soldier Hollow: «La quota c’è, ma si sente meno, in quanto la pista si sviluppa circa 200 metri più in basso rispetto a quella di Soldier Hollow, e quindi gli atleti si sono già adattatati. Ovviamente, però, si farà sentire ancora, in quanto siamo a fine stagione, veniamo da due settimane di gara piuttosto intense, e le energie ormai sono poche per tutti. In questi giorni dovremo essere bravi a gestire al meglio il rapporto tra lavoro e recupero, per portare gli atleti a performare al meglio».
Romanin ha quindi descritto i particolari della pista e dei vari anelli da 2 km (pursuit femminile), 2,5 (sprint femminile, pursuit maschile e mass start femminile), 3 km (mass start maschile) e 3,3 km (sprint maschile). «Il giro da 2km sembra facile, ma è pur sempre insidioso, come del resto tutti i tracciati. Non sono presenti salite lunghe, ma bisogna sempre lavorare per mantere alta la velocità soprattutto negli scollinamenti. Il 2,5 rispetto al 2 presenta una salita abbastanza impegnativa per quanto riguarda la lunghezza, ma con pendenze non esagerate. I maschi vi saliranno quasi tutti col pattinaggio doppio, ma anche le ragazze migliori, se le condizioni neve saranno buone. Il 3km rispetto al 2,5 presenta una variante abbastanza semplice con un altra salita non particolarmente impegnativa. Mentre il 3,3 è molto più tosto, è identico al 2,5 nella prima parte, ma nella parte finale presenta una salita molto lunga e a tratti ripida, che farà certamente selezione. Occhio anche all’ingresso poligono, tutt’altro che semplice. Rispetto al passato è stato inoltre aggiunto un sovrappasso in zona stadio che complicherà un po’ la difficoltà».
Insomma una descrizione dei vari tracciati molto utile e dettagliata per prepararsi al meglio a ciò che attenderà atleti e atlete nel weekend.

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