La scorsa settimana a Sochi, in Russia, dove nel 2014 si sono svolti i Giochi Olimpici, si sono disputate le Spartachiadi, un evento nato all’interno della vecchia Unione Sovietica come alternativa alle Olimpiadi. Oggi, che la Russia è lontana dagli ambienti sportivi internazionali, sono tornate ad essere l’evento clou della stagione invernale russa, offrendo in calendario gare per gli atleti senior (che si sono svolte in concomitanza con i Mondiali di biathlon) che per gli studenti, che si mettono in mostra nelle competizioni per provare ad entrare nelle squadre nazionali junior.
Nella giornata di sabato scorso è stata disputata una 10km femminile in tecnica classica, nonostante le condizioni meteo fossero assolutamente proibitive. Nebbia fitta e con la pista mal preparata, molle e ghiacciata in alcuni punti, la gara si è – purtroppo prevedibilmente – presto conclusa nel caos.
Nel corso della prima discesa del tracciato, dove la velocità ha superato i 50 km/h, le prime giovani atlete sono cadute violentemente, seguite da molte altre partecipanti che a causa della scarsa visibilità non sono riuscite a evitare la caduta. Una vera e propria valanga, inevitabile a causa dell’elevata velocità e della visibilità pressoché assente, che hanno impedito alle giovani promesse di reagire.
Stando agli organizzatori, 14 fondiste sono rimaste ferite e diverse tra loro hanno avuto bisogno di ricorrere ai soccorsi e sono state trasportate in ambulanza all’ospedale più vicino.
Le immagini di questa terribile caduta che circolano su Telegram sono abbastanza terrificanti, soprattutto se si considera la giovane età delle atlete, e immediatamente in Russia si è chiesto alla Federazione e agli organizzatori di rendere conto sull’accaduto. Diversi media parlano apertamente di scandalo e, ad oggi, nonostante siano passati diversi giorni questa vicenda, fa ancora molto rumore.
"All’inizio della competizione, la nebbia non era così pericolosa da impedire la partenza. E chi è stato a Sochi, sa che in dieci minuti può calare la nebbia e non si vede più nulla." ha commentato Elena Välbe, presidente della Federazione Russa di Sci in merito alla vicina a Match tv.
Quando è stato chiesto a Välbe se la pista fosse poco adatta a gare di livello studentesco ha declinato ogni responsabilità: "Purtroppo non vorrei che queste gare si svolgessero lì, ma non sono io l’organizzatrice e nemmeno la Federazione lo è, le domande spettano al Ministero dello Sport"
"All’inizio della competizione, la nebbia non era così pericolosa da impedire la partenza. E chi è stato a Sochi, sa che in dieci minuti può calare la nebbia e non si vede più nulla." ha commentato Elena Välbe, presidente della Federazione Russa di Sci in merito alla vicina a Match tv.
Quando è stato chiesto a Välbe se la pista fosse poco adatta a gare di livello studentesco ha declinato ogni responsabilità: "Purtroppo non vorrei che queste gare si svolgessero lì, ma non sono io l’organizzatrice e nemmeno la Federazione lo è, le domande spettano al Ministero dello Sport"