La scorsa stagione Tiril Udnes Weng è salita sul podio nove volte in Coppa del Mondo, risultato che le ha consentito di vincere la classifica generale. Dopo una stagione impegnativa e di successo, comprensibilmente tutta l'attenzione è stata riversata sulla 27enne, i cui impegni nella off-season si sono moltiplicati e, anziché riposare e ricaricarsi per la nuova stagione in cui avrebbe difeso la Sfera di Cristallo, è andata a tutto gas in giro tra impegni extrasportivi e il trasferimento a Trondheim – dove il prossimo inverno si svolgeranno i Mondiali di sci nordico.
«Non volevo cadere in questa trappola, ma quando la stagione è finita l'anno scorso, ci sono caduta in pieno» ha raccontato Udnes Weng a VG «Vivevo sull'onda di come era andata la stagione»
Un'estate divertente ma le cui conseguenze si sono riversate sulla preparazione e, di conseguenza, su tutta la stagione a venire, quando ha dovuto tirare i remi in barca per tutta la prima parte della Coppa del Mondo. Tuttavia, non si può dire che le avvisaglie fossero mancate.
«All'inizio dell'estate l'allenamento era stato positivo. Mi sentivo più forte rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Poi l'autunno è diventato sempre più pesante. Facevo brutti test e ricevevo risposte diverse in allenamento, ma non ho prestato abbastanza attenzione...avevo delle buone sessioni che mi facevano dimenticare quelle negative. Poi ho vinto la Toppidrettsveka. Lì ho avuto una buona giornata ma in realtà avevo più prestazioni negative che positive»
Avrebbe potuto rallentare ma difendere la Coppa del Mondo in quel momento sembrava una buona ragione per non farlo. Poi è arrivato, poco prima dell'opening stagionale, il covid, che l'ha tenuta k.o. (ripetutamente) proprio nel momento clou della stagione, quando tutti gli atleti rimettono gli sci ai piedi.
«È stato terribilmente frustrante. Ogni volta era come uno schiaffo in faccia, e negli ultimi sei mesi ne ho avuti parecchi. Questo ha influito sulla mia autostima e sulla fiducia in ciò che faccio. Sono stati giorni difficili»
Il suo forfait è stato solo uno dei tanti problemi che la nazionale norvegese femminile ha dovuto affrontare questo inverno, con il risultato che due atlete sono salite sul podio in Coppa del Mondo: il Tour de Ski ha visto le fondiste ritirarsi una dopo l'altra e, in generale, tutto l'inverno è stato faticoso per le compagne di Tiril; ultima in ordine di tempo, la 50km di Holmenkollen che ha visto la migliore atleta norvegese, Astrid Oyre Slind, chiudere al 7° posto, mentre la prima atleta del gruppo nazionale, Heidi Weng, è arrivata solo 15esima. Udnes Weng comprende le grandi discussioni che i media norvegesi stanno affrontando in vista del cruciale appuntamento del 2025.
«È giusto che ci si interroghi, noi come squadra non siamo soddisfatti. La scorsa stagione abbiamo avuto molte atlete sul podio, e ci si aspettava che fosse lo stesso anche in questa stagione»
Proprio in vista dell'evento iridato di Trondheim, la vincitrice della Coppa del Mondo della scorsa stagione ha messo in piedi un piano per gestire i momenti di crisi, imparando qualcosa di importante.
«La cosa più importante è avere un corpo equilibrato e avere energia. Bisogna trovare un equilibrio tra allenamento e riposo»