Tantissimi sono stati gli atleti che nella gara di questo pomeriggio sull’Holmenkollbakken di Oslo hanno patito il vento trasversale che spirava sulla collina della capitale norvegese e Kristoffer Eriksen Sundal, che aveva chiuso al secondo posto la gara di ieri, è forse quello che ha patito di più il vento odierno. In qualificazione, pur con un salto dalla misura importante, ha avuto problemi di atterraggio cadendo rovinosamente. Il norvegese si è rimesso in piedi, ma zoppicava mentre veniva aiutato dal personale medico ad uscire.
«C’era vento e non è stato giusto. Normalmente non ci sarebbe niente di male, ma quando si rischia di mettere a repentaglio l’incolumità degli atleti, è davvero grave. Non avevo la possibilità di atterrare. Mi sento come se dovessi atterrare a pancia in giù» ha dichiarato a TV 2.
Nonostante gli acciacchi, Sundal ha partecipato comunque alla gara poco dopo ma la dinamica è stata più o meno la stessa: condizioni difficili e solo 120 metri in condizioni difficili che lo hanno escluso dal secondo salto.
«Ho deciso di riprovare, visto che si trattava della gara di casa. Poi si ripete quasi la stessa cosa. Le persone sedute lì sopra fanno sfigurare la gara di Holmenkollen. È una cosa terribile e mal fatta se mandano giù i saltatori tanto per farlo. Quello che è successo in qualifica non va bene»
Ancora una volta, dunque, la direzione di gara si vede puntare contro il dito dopo che anche nella giornata di ieri la gestione nella gara ha visto tanti atleti penalizzati da condizioni proibitive, in cui in particolare Kobayashi è stato penalizzato pesantemente in ottica classifica generale di Coppa del Mondo. Certo ci sono tanti fattori da tenere in considerazione quando si svolgono delle gare, non tutti di natura agonistica, ma quando si è a fine stagione, sarebbe auspicabile che si facesse più attenzione – come si è visto in altre circostanze – a che le gare siano regolari ed eque per tutti i protagonisti della battaglia per i titoli in palio.