Ce l’ha fatta, dopo esserci arrivato vicino due volte ai Mondiali, finalmente Johannes Klæbo vince la sua prima 50 km, e lo fa proprio a Holmenkollen, in quella più gloriosa, a casa sua. Un trionfo che gli consente di rilanciarsi forse anche per la classifica generale, che sarebbe sua se la FIS avesse un punteggio che premia i campioni.
Il campione norvegese è stato protagonista per tutta la gara, si è preso cinque dei sei traguardi volanti a disposizione per recuperare punti su Amundsen, giunto però sempre secondo nei primi cinque, guadagnando alla fine 19 punti grazie ai bonus point. Nel finale, Klæbo è stato attento, pronto a reagire ai vari attacchi, in particolare di Niskanen e Tønseth prima, ma soprattutto di Burman nel finale, per poi prendere la testa all’ingresso dello stadio, determinato ad avere la meglio su Golberg, dopo aver perso la volata ai Mondiali di Planica. Alla terza occasione, dopo il famoso contatto con Bolshunov che gli costò la squalifica a Oberstdorf 2021 e la sconfitta con Golberg in Slovenia, Klæbo ha dimostrato di essere ulteriormente migliorato e sul rettilineo finale ha regolato il competitivissimo Nyenget, autore di un’ottima gara e costretto ad accontentarsi del secondo posto, dopo aver vinto in classico nel 2022. Sul terzo gradino del podio è giunto Golberg, mentre Amundsen è riuscito a strappare un ottimo quarto posto, preziosissimo nella classifica generale.
Si, perché dopo essere stato dietro a Klæbo per tutta la gara, con gli 85 punti del quarto posto, appena 15 in meno rispetto a quelli conquistati dal vincitori, sommati ai 19 persi con i bonus point, Amundsen ha perso appena 34 punti, restando ancora sopra di 202 nella classifica generale.
L’Italia esce alla grandissima dalla 50 km di Holmenkollen. Infatti, alle spalle di un bravissimo Burman, che ha chiuso sesto dopo aver provato in ogni modo ad evitare la volata finale, è giunto un superlativo Federico Pellegrino. Il campione valdostano ha dato una lezione a tutti, dimostando quanto con il duro lavoro si possano realizzare cose che molti non immaginerebbero. Qualcuno lo giudicava "solo" uno sprinter, lui invece ha continuato a migliorare e fare sempre più esperienza nelle gare di lunga distanza, crescendo gara dopo gara. Alla prima 50 km di Holmenkollen pagò duramente lo scotto, da quella esperienza è uscito rafforzato, ha capito cosa migliorare e già lo scorso anno a Planica lottò per le medaglie fino all’inizio dell’ultimo giro, prima di avere dei crampi. Altri appunti presi e oggi Pellegrino è stato lì per tutta la gara, ha stupito nuovamente tutti, ma non sé stesso, perché lui è sempre stato determinato e convinto di ciò che può fare. Ed oggi l’azzurro ha occupato sempre le posizioni di testa, ha cercato fino all’ultimo di regalare all’Italia quel podio che, nella 50 km di Holmenkollen in tecnica classica, non è mai arrivato. Il poliziotto valdostano ha stretto i denti nei momenti più difficili, cercando di raccogliere, come suo solito, il massimo possibile, che oggi è stato uno straordinario settimo posto. Sicuramente avrà preso altri appunti, perché come dice sempre lui, "i propri limiti si scoprono solo a fine carriera". Un esempio per tutti.
Ma a rendere bellissima la giornata dell’Italia non è stato solo Pellegrino. Holmenkollen ha regalato ai colori azzurri un Paolo Ventura bravissimo, coraggioso, determinato come spesso non si era visto in passato. Il fiemmese di Tesero ha creduto in sé stesso, si è subito piazzato nelle posizioni di testa e non ha mai mollato fino all’ultimo giro, restando sempre lì con i migliori, per poi guadagnarsi un bel 18° posto a 1’33"4. Positiva anche la prova di Salvadori, che ha concluso al 24° posto con un’ottima seconda parte di gara.
30ª piazza per Simone Daprà, che ha terminato davanti a Dietmar Nöckler, giunto 31°.
All’arrivo grande festa e un po’ di commozione per Maurice Manificat, che ha chiuso la sua carriera. Buona vita Momo!
LA CLASSIFICA TOP 10
1° J.H. Klæbo (NOR) 2:06’50.4
2° M.L. Nyenget (NOR) +0.4
3° P. Golberg (NOR) +1.1
4° H.Ø. Amundsen (NOR) +1.6
5° D. Tønseth (NOR) +2.5
6° J. Burman (SWE) +4.8
7° F. Pellegrino (ITA) +6.0
8° M. Stenshagen (NOR) +8.7
9° I. Niskanen (FIN) +13.4
10° W. Poromaa (SWE) +28.3
Gli altri italiani
18° P. Ventura +1’33.4
24° G. Salvadori +1’59.4
30° S. Daprà +2’45.1
31° D. Nöckler +2’46.0
A breve la classifica completa.