Éric Perrot ripete almeno dieci volte la stessa parola: crazy. E in effetti è folle che a risollevare i risultati del biathlon francese sia questo ragazzo di 22 anni, alla prima vittoria in Coppa del Mondo, peraltro dopo una staffetta in cui è stato più un "malus" per la Francia, considerando i due giri di penalità.
Con la perfezione al tiro e un ultimo giro a tutta, Perrot ha sfruttato a Soldier Hollow la prima grande occasione per vincere in Coppa del Mondo andando a conquistarsi la Sprint in Utah. E ne va assolutamente orgoglioso: «È una follia. Ho sognato questo giorno così tante volte, ogni volta che mi sveglio penso a fare una buona gara e ad avere magari l’opportunità di vincerla. In questa Sprint ci ho pensato solo alla fine. In staffetta ho toccato un punto basso, nella Sprint volevo una rivincita per me stesso, pensavo a fare una buona gara e a colpire tutti i bersagli. Ho dato tutto, sono orgoglioso di averlo fatto e soprattutto di avere avuto l’opportunità di vincere la gara», queste le sue parole ai microfoni dell’IBU. «Ero davvero concentrato sul mio tiro, poi ho sentito che Botn era terzo ma non ho capito con quanti secondi di ritardo, dunque mi sono detto ‘Ok lotterò per il podio e sarà molto dura, ci sono condizioni molto dure’. Poi ho visto che ero in testa e ho pensato che questo sarebbe stato il giorno atteso: quando ho sentito quest’opportunità ho pensato che avrei dovuto sfruttarla subito. Sono orgoglioso di averlo fatto, ci saranno altre battaglie dure».
«Avevo anche qualcuno della mia famiglia qui, ed è folle perché siamo così lontani: mio zio e la sua famiglia erano qui, condividere con loro questa vittoria è stato un momento molto bello, so che seguono tutte le mie gare e averli qui è stato bello», ha proseguito il francese.
Classe 2001 ma molto maturo, Perrot ha condiviso la gioia personale con una squadra che ha vissuto negli ultimi anni pochi alti e tanti bassi e che ora può festeggiare anche grazie al secondo posto di Emilien Jacquelin: «Per me vincere è stato fantastico, ma poter condividere questo risultato con compagni di squadra e amici è stato la miglior cosa, vedere la gioia e la felicità negli occhi di tutti è stato bellissimo. Sono molto felice anche per la squadra, siamo passati attraverso momenti molto duri, sono felicissimo che abbiamo fatto una doppietta, sembrava irreale perché fino a metà stagione eravamo molto lontani dal raggiungimento di questo risultato. Per una volta lo abbiamo fatto noi e non i norvegesi».
Con la perfezione al tiro e un ultimo giro a tutta, Perrot ha sfruttato a Soldier Hollow la prima grande occasione per vincere in Coppa del Mondo andando a conquistarsi la Sprint in Utah. E ne va assolutamente orgoglioso: «È una follia. Ho sognato questo giorno così tante volte, ogni volta che mi sveglio penso a fare una buona gara e ad avere magari l’opportunità di vincerla. In questa Sprint ci ho pensato solo alla fine. In staffetta ho toccato un punto basso, nella Sprint volevo una rivincita per me stesso, pensavo a fare una buona gara e a colpire tutti i bersagli. Ho dato tutto, sono orgoglioso di averlo fatto e soprattutto di avere avuto l’opportunità di vincere la gara», queste le sue parole ai microfoni dell’IBU. «Ero davvero concentrato sul mio tiro, poi ho sentito che Botn era terzo ma non ho capito con quanti secondi di ritardo, dunque mi sono detto ‘Ok lotterò per il podio e sarà molto dura, ci sono condizioni molto dure’. Poi ho visto che ero in testa e ho pensato che questo sarebbe stato il giorno atteso: quando ho sentito quest’opportunità ho pensato che avrei dovuto sfruttarla subito. Sono orgoglioso di averlo fatto, ci saranno altre battaglie dure».
«Avevo anche qualcuno della mia famiglia qui, ed è folle perché siamo così lontani: mio zio e la sua famiglia erano qui, condividere con loro questa vittoria è stato un momento molto bello, so che seguono tutte le mie gare e averli qui è stato bello», ha proseguito il francese.
Classe 2001 ma molto maturo, Perrot ha condiviso la gioia personale con una squadra che ha vissuto negli ultimi anni pochi alti e tanti bassi e che ora può festeggiare anche grazie al secondo posto di Emilien Jacquelin: «Per me vincere è stato fantastico, ma poter condividere questo risultato con compagni di squadra e amici è stato la miglior cosa, vedere la gioia e la felicità negli occhi di tutti è stato bellissimo. Sono molto felice anche per la squadra, siamo passati attraverso momenti molto duri, sono felicissimo che abbiamo fatto una doppietta, sembrava irreale perché fino a metà stagione eravamo molto lontani dal raggiungimento di questo risultato. Per una volta lo abbiamo fatto noi e non i norvegesi».