Da quando nel 2022 le distanze tra uomini e donne nelle gare di Coppa del Mondo sono state equiparate, le polemiche tornano a galla di tanto in tanto, come una marea. L’oggetto dei dubbi e delle proteste è sempre stata in particolar modo la 50km, ritenuta una gara troppo lunga per le atlete, in cui potrebbero determinarsi squilibri marcati in pista, oltre a tempi troppo dilatati di percorrenza.
Non è un caso, dunque, che alla vigilia della 50km di Holmenkollen, che domani vedrà scendere in pista le atlete della Coppa del Mondo, l’annosa questione torni a galla.
Tutto nasce dal commento poco lusinghiero della gara pronunciato ad inizio settimana da Heidi Weng che l’ha definita più adatta per il circuito Ski Classics che alla Coppa del Mondo. Una dichiarazione tagliente che, la norvegese ha preferito argomentare.
«Lo sci di fondo è uno sport con un numero estremamente elevato di gare in un breve periodo di tempo. Quando si fanno le Ski Classics, le partenze sono davvero inferiori. Purtroppo, non è così nello sci di fondo. Abbiamo un programma estremamente duro con molte gare.»
A condividere il pensiero di Weng è sicuramente la cugina Lotta Udnes Weng che esprime preoccupazione soprattutto dal punto di vista di un calendario serrato.
«Cinque gare di sci in otto giorni, a partire da una corsa di 50km… può andare bene solo chi parteciperà solo domani. Ma se volete che tutti facciano più gare, bisogna metterle in discussione» ha spiegato alla norvegese TV2. Ad ogni modo, è anche convinta che alla lunga, le atlete si abitueranno a questo tipo di calendario e di sforzi «Sarebbe imbarazzante tornare indietro. Anche se per me le gare di 30km sono più che sufficienti e credo che molte persone alla partenza siano d’accordo con me»
Più drastica è invece Astrid Øyre Slind, critica nei confronti delle parole della compagna di squadra, "accusandola", pur non chiamandola mai in causa, ma il riferimento è chiaro, di un atteggiamento difensivo e non sia giusto paragonare una gara storica come quella che si terrà ad Oslo nel weekend ad una maratona sugli sci.
«Penso che sia un onore fare la 50km ad Holmenkollen. È un po’ come la Vasaloppet. Credo invece che la 30km sia un po’ una gara da per bambini in confronto. Non capisco perché la gente sia negativa» ha dichiarato Nettavisen «Questo è ciò per cui ci siamo allenati.»
Più salomonica è invece la posizione di Marte Skaanes. In una coincidenza fortunata – o forse no, chissà – proprio oggi, nel giorno della Festa della Donna, ricorda come l’uguaglianza di genere, nello sport, non passi esclusivamente dall’equiparare le distanze da percorrere.
«Non sono affatto d’accordo sul fatto che la corsa di 30km sia una gara per bambini. È già abbastanza brutale fare una corsa di 30km qui e la 50km ha caratteristiche molto diverse» afferma ai microfoni di TV2 «Facciamo la stessa distanza, ma impieghiamo molto di più in termini di tempo. Ci sentiamo dire che gli sciatori delle granfondo fanno la stessa cosa, ma la fanno tre volte a stagione e poi hanno chiuso. Noi passiamo direttamente a nuove gare»