La 100esima edizione della Vasaloppet, andata in scena lo scorso weekend, ha vissuto anche uno spiacevole episodio nel finale. Proprio quando il vincitore della competizione maschile Torleif Syrstad stava compiendo gli ultimi metri del percorso, alcuni attivisti del movimento ambientalista Restore Wetlands sono entrati in pista protestando contro la presenza della compagnia petrolifera svedese Preem come sponsor principale della manifestazione, venendo bloccati prima che potessero raggiungere l'atleta norvegese.
Per evitare scontri anche in Coppa del Mondo, gli organizzatori della tappa di Oslo hanno alzato il livello di sicurezza, anche perché gli attivisti climatici sono già andati a segno nelle loro proteste nel 2022 a Lillehammer e nel 2023 a Trondheim: «C'è una correlazione crescente tra attivismo ed eventi sportivi», ha dichiarato a TV2 Stefan Marx, CEO dell'Holmenkollen Skifestival. «Per questo motivo quest'anno stiamo impiegando forze di polizia supplementari per migliorare la sicurezza degli sciatori e degli spettatori».
Il responsabile della squadra nazionale svedese Anders Byström ha aggiunto ai colleghi di Expressen: «Dobbiamo essere pronti ad affrontare la situazione anche qui. Gli attivisti possono essere ovunque. Credo che tutti siano consapevoli del fatto che possa accadere anche a Oslo, anche se è molto difficile prepararsi al 100%. Ci preoccupa perché c'è il rischio che qualche atleta si faccia male».