Biathlon | 08 marzo 2024, 16:15

Biathlon - Il tecnico francese Cyril Burdet alla vigilia della sprint femminile: "Condizioni di neve molto lente potrebbero consentire di fare la differenza"

photo credits - Dmytro Yevenko

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Mancano poche ore alla sprint che apre la tournée nordamericana, che nei prossimi dieci giorni più o meno determinerà chi porterà a casa, per la stagione 2023/24 la Sfera di Cristallo. Lotta serrata come non succedeva da diverso tempo al femminile, con diverse pretendenti al titolo – tra cui l'azzurra Lisa Vittozzi – racchiuse in un centinaio di punti o poco più in una classifica generale che, con il nuovo sistema di punteggio, può ribaltarsi di gara in gara.

Tuttavia l'attuale pettorale giallo di leader, Ingrid Landmark Tandrevold, al termine della tappa di casa ad Holmenkollen, l'ago della bilancia sembra pendere leggermente più a favore della norvegese di quanto non sembrasse al ritorno dalla pausa post Mondiali di Nove Mesto: Tandrevold, grazie alla vittoria nell'individuale e al terzo posto nella Mass Start ha messo da parte un piccolo jolly, avendo di 90 punti – il totale concesso al vincitore di una corsa – rispetto a Vittozzi, attualmente seconda in classifica.

Come ricorda il tecnico francese Cyril Burdet, avere quasi una gara di margine rispetto alle inseguitrice è un vantaggio importante.

«Oggi è sicuramente Ingrid (Landmark Tandrevold) ad avere le carte in mano» ha spiegato in un'intervista rilasciata al quotidiano sportivo francese L'Equipe «si ritrova un po' nella stessa situazione di Julia (Simon) l'anno scorso, vale a dire che ha un cuscinetto che le consente anche di fare degli errori. Non grandi errori, ma piccoli sì. Ciò significa che tutte le altre contendenti dovranno necessariamente contare su un suo errore. Da quel punto di vista si può dire che Ingrid ha una mano forte, soprattutto perché ha dimostrato una grande solidità a Oslo. Ma ci giocheremo comunque le nostre chance con coraggio.»

Come ricorda nella stessa intervista anche Jean Paul Giachino, che da pochi giorni annunciato che proseguirà la sua collaborazione con la nazionale transalpina fino ai Giochi Olimpici del 2026, e che seguirà dalla Francia la spedizione tra Stati Uniti e Canada, a fine stagione, si fa la differenza più sul piano delle energie che del talento. A fine stagione, dopo le fatiche del Mondiale, è facile ritrovarsi in pista scarichi: la motivazione e il recupero saranno elementi fondamentali.

E forse, ago della bilancia, potranno esserlo anche le condizioni in cui le atlete si troveranno a disputare le gare, oltre alla quota e al jet-lag da smaltire.

«Avremo condizioni di neve molto lente» spiega Burdet, confermando quanto raccontato dal tecnico azzurro Andrea Zattoni a Fondo Italia «che, di conseguenza, potrebbero consentire a Justine (Braisaz-Bouchet) di fare la differenza sugli sci. E, allo stesso tempo, abbiamo un poligono di tiro non facile da capire perché abbastanza esposto al vento, il che può favorire le qualità di tiro di Julia (Simon). Onestamente è impossibile dire chi tra le due sia favorita da questo tracciato»

Federica Trozzi