Il campione di sci finlandese Iivo Niskanen ha vinto praticamente tutto in carriera. Carriera che però, al momento, non sembra dirigersi verso il viale del tramonto. Nel fine settimana, Niskanen sarà ai blocchi di partenza della 50 km di Holmenkollen e non ha mai nascosto, nei mesi scorsi, le sue ambizioni puntano quantomeno al podio, se non a qualcosa di più, rinunciando persino alla tournée in Nord America per prepararsi al meglio e il weekend casalingo di Lahti fa ben sperare il pubblico finlandese che lo tiferà da casa. Tuttavia, in retrospettiva, la stagione è stata così semplice, come ha ricordato nell'intervista rilasciata al giornale finlandese Ilta-Sanomat.
«Questa stagione è stata impegnativa dal punto di vista della salute e l'anno scorso ho avuto anche il covid, quindi ovviamente dall'esterno può sembrare che non vada tutto bene. In realtà, la mia motivazione per questa stagione era molto più forte di quanto non lo fosse da molto tempo. Dopo l'anno scorso, avevo voglia di dare spettacolo.»
Il 32enne però, guarda già oltre: non è solo una delle maggiori speranze della nazionale candidate finlandesi per i Mondiali del prossimo anno a Trondheim e per Olimpiadi di Milano del 2026, ma ad Ilta-Sanomat rivela che potrebbe ancora essere in pista per quando i Campionati del Mondo torneranno sulle nevi finlandesi, a Lahti, nel 2029.
«Salvo un grave infortunio che mi costringerebbe a ritirarmi. Non è affatto impossibile che io possa sciare ai Campionati del Mondo di Lahti nel 2029. Non mi è mai passato per la testa pensare di decidere quando mi sarei fermerò.»
L'anno in cui i Mondiali saranno a Lahti, Niskanen spegnerà 37 candeline e, nell'ultima competizione iridata a Planica, solo uno sciatore con più di 35 anni ha vinto una medaglia. Una statistica che potrebbe spaventare il finlanese, tuttavia lo sci di fondo è ricco di esempi di "veterani" che hanno continuato ad avere successo. Anders Aukland, ad esempio, da quarantenne ha ottenuto successi nelle classiche del fondo e Ole Einar Björndalen ha festeggiato la sua medaglia di bronzo ai Mondiali all'età di 44 anni. Persino la sorella di Iivo, Kerttu, di quattro anni più grande di Iivo, ha raggiunto l'apice della sua carriera a 34 anni.
«Non sono molti gli ultratrentenni che riescono a fare bene gli sprint, ma le distance non sono così diverse dalla corsa di resistenza, dove gli anziani possono fare bene. Finora sono riuscito a migliorare le mie capacità di resistenza. Le sprint sono una storia diversa» dice Iivo Niskanen che , nonostante in carriera abbia ottenuto pressoché tutto quello a cui poteva ambire, non sente di avere problemi di motivazione, continuando ad esempio a non prendere alla leggera le sconfitte.
Sebbene non sente di essere vicino al ritiro, se dovesse decidere di smettere, i piani sono già delineati, per il fondista che è diventato papà lo scorso anno (ma non chiedetegli di fare il papà a tempo pieno). Per il momento e nei prossimi anni, l’attenzione rimarrà strettamente sullo sci agonistico. L'obiettivo principale è rimanere in salute, perché i malanni hanno rovinato ormai due stagioni, impedendogli soprattutto una preparazione come avrebbe voluto, costringendosi a scendere a compromessi pur di poter presentarsi in pista a gareggiare.