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Biathlon – Pista ghiacciata e curve strette, quante cadute a Otepaa: la finlandese Rainio costretta al ritiro

La giornata dedicata alle mass start 60 in quel di Otepaa, dove vanno avanti i Mondiali giovanili di biathlon, ha presentato non poche difficoltà per gli atleti. Il tracciato infatti, fatto di saliscendi e numerose curve, ha messo alla prova le capacità tecniche dei numerosi partecipanti, risultando decisivo nella stesura delle classifiche finali, anche in ragione di una neve molto ghiacciata. In particolare, a dare filo da torcere è stata una curva piuttosto veloce, dove si sono registrate diverse cadute, alcune delle quali hanno avuto anche conseguenze importanti.
Lo sa bene Elsa Tänglander, giovane e talentuosa svedese in gara nella categoria Youth, che oggi si è dovuta arrendere alle difficoltà della pista, cadendo per ben due volte durante la prova. In lizza fino all’ultimo poligono per la vittoria della medaglia d’oro, Tänglander ha poi concesso 3 errori nella sessione di tiro finale, forse anche in conseguenza della poca concentrazione a causa delle due cadute in pista.
Come lei, anzi addirittura peggio, ha fatto la finlandese Lyydia Rainio, protagonista di una rovinosa caduta che l’ha costretta al ritiro durante la mass start 60 della categoria Junior. La finlandese, intralciata dalla caduta di un’atleta polacca davanti a lei, non è riuscita a rimanere in piedi ed è franata contro l’attrezzatura che segnalava il bordo esterno della pista. Oltre alla rottura del bastone, la finlandese ha subito una forte botta alle costole, colpendo anche con il viso la pista ghiacciata. Inquadrata dalle telecamere, Rainio è parsa molto dolorante e sanguinante in viso, condizioni che non le hanno reso possibile proseguire la gara. Ovviamente non sono mancate le critiche all’indirizzo dell’organizzazione: “Quella zona ha mietuto diverse vittime – commenta la telecronista svedese Helena Ekholm – E, soprattutto, dovrebbe esserci una rete. Volare fuori pista non è piacevole”. Parole che si vanno a sommare a quelle della stessa Tänglander, che a SVT confessava: “C’era una pista molto ghiacciata ed era difficile restare in piedi. Mi facevano male le gambe e la schiena e dopo la caduta non è stato facile sciare”.

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