Da una parte 24 vittorie, dall'altra due, a parità di gare. Il movimento dello sci di fondo norvegese viaggia a due velocità totalmente diverse tra maschile e femminile: gli uomini dominano quasi ogni appuntamento, le donne arrancano e devono ringraziare Kristine Stavås Skistad e Heidi Weng se in stagione è arrivato qualche podio tra sprint e distance.
Con due vittorie e altri 12 podi in questa edizione della Coppa del Mondo, non si può dire che il percorso di avvicinamento ai Mondiali di Trondheim del 2025 stia proseguendo in modo ideale, non solo se paragonato a quello dei ragazzi, ma anche se confrontato ai risultati delle stesse ragazze l'anno scorso, quando vinsero la Coppa del Mondo con Tiril Udnes Weng e gare singole con Lotta Udnes Weng, Ragnhild Haga, Anne Kjersti Kalvå e Astrid Øyre Slind (oltre a Skistad).
Molti osservatori norvegesi sono in effetti preoccupati. L'ex fondista Niklas Dyrhaug ha sottolineato come i risultati del 2023-24 siano troppo deludenti: «Le nostre ragazze hanno davvero stupito in senso positivo l'anno scorso, molte hanno superato le aspettative», queste le sue parole a VG. «Penso però che le gare in Nord America siano state una svolta, con Heidi che ha conquistato due podi (a Canmore, nda), Slind ha ottenuto due quarti posti, mentr Tiril Udnes Weng e Kalvå hanno mostrato di essere sulla via del ritorno».
Più duro il commentatore di Nettavisen Ernst A. Lersveen: «È un po' imbarazzante per noi che ci vantiamo di essere i migliori nello sci. Non ci sono nazioni che hanno tante ragazze giovani come noi che vanno a sciare. Chi adesso è in Nazionale ha una voglia di scendere in pista e allenarsi come quella che aveva Therese Johaug? Si dice che nessuno possa allenarsi come faceva Johaug, dunque? Non credo che Frida Karlsson pensi di non potersi allenare come faceva Johaug, credo piuttosto che pensi di potercela comunque fare».