È passato quasi un anno da quando Marte Olsbu Roiseland ha annunciato l'addio al mondo del biathlon, lasciando la Norvegia in mano alle nuove leve della carabina scandinava. In occasione dei Mondiali di Nove Mesto, la campionessa olimpica e mondiale è stata tra i numerosi spettatori che hanno assistito con un briciolo di amarezza alle prestazioni sotto tono della squadra norvegese al femminile. In particolare, ha colpito la poca brillantezza di Ingrid Landmark Tandrevold al poligono, anche in ragione del pettorale da leader di Coppa del Mondo, che portava in dosso all’inizio della rassegna iridata (e di cui è ancora titolare visto che i Mondiali non assegnavano punti di Coppa del Mondo).
Proprio Roiseland, intervistata da TV2, ha voluto esprimere il suo sostegno alle atlete norvegesi, raccontando anche alcuni episodi della sua carriera in cui si è trovata a vivere alcune difficoltà simili. L’ex biatleta norvegese esordisce sottolineando quanto di buono fatto dalla Norvegia femminile nell’inizio della stagione: “É un po’ così quando i più anziani si ritirano, diventi una squadra molto giovane e devi ricostruirla un po’ da zero. Lo hanno fatto brillantemente all'inizio della stagione”. Proseguendo, Roiseland ammette: “Ingrid arrivava al Mondiale con il pettorale giallo e sono molte le norvegesi che sono salite sul podio all'inizio della stagione. Quindi si accumulano molta pressione e aspettative. È una situazione completamente nuova, soprattutto per Ingrid che non ha mai partecipato a un Mondiale indossando il pettorale giallo”.
Tuttavia, Roiseland si dice ottimista riguardo alle possibilità, per Tandrevold e compagne, di ritrovare la forma giusta. Nel farlo, traccia un parallelo con la propria carriera: “Il Mondiale di Pokljuka per me è stato un campionato difficile. Non è andata bene ed è stato incredibilmente noioso non portarlo a termine al meglio. Allo stesso tempo, non credo che avrei fatto così bene come alle Olimpiadi dell'anno successivo se non avessi avuto quell'esperienza. In retrospettiva, quando ripenso alla mia carriera, sono molto felice di aver avuto quell'esperienza”. Ai Mondiali di Pokljuka nel 2021, infatti, la norvegese arrivava da leader della Coppa del Mondo proprio come Tandrevold e i risultati non furono quelli che si aspettava: un 6°, un 9° e un 20° posto in sprint, inseguimento e individuale e nessuna medaglia al collo, se non nei format di squadra. Un momento di flessione che però risultò prezioso nell’acquisizione di quell’esperienza che l’anno dopo l’avrebbe portata a vincere 3 medaglie d’oro e due di bronzo alle Olimpiadi di Pechino, oltre alla classifica generale di Coppa del Mondo. Una parabola dalla quale Tandrevold proverà a prendere l'ispirazione e la forza necessarie per superare questa piccola crisi di risultati.