La mass start maschile che ha concluso definitivamente i Mondiali di biathlon a Nove Mesto non ha sorriso particolarmente a Johannes Kühn, protagonista di un ultimo giro a dir poco difficile a causa di una caduta in discesa. Nell’ultimo giro, quando il tedesco si trovava accodato al compagno Benedikt Doll e a Emilien Jacquelin, si è infatti inciampato mettendo male uno sci all’interno del tunnel. E così si è inciampato, cadendo all’indietro, senza però destare preoccupazioni in chi ha assistito alla caduta in un primo momento. Nulla di eclatante, o almeno a prima vista.
Il quadro è poi cambiato radicalmente quando Kühn ha tagliato il traguardo visivamente provato e con un’evidente colata di sangue sul lato sinistro del capo. A ferire il biatleta durante la caduta, l’impatto con la carabina, che dopo aver sbattuto sulla neve ha rimbalzato verso la testa di Kühn, provocando la ferita. È lo stesso Kühn a spiegare la dinamica della caduta, in alcune dichiarazioni riportate dal portale tedesco Welt, dove il tedesco spiega: “Prima il fucile ha toccato terra, poi mi ha colpito alla testa con la canna". Proseguendo, Kühn aggiunge: “All’inizio faceva solo male, ma quando ho iniziato a sciare ho notato che c’era del sangue sullo sci”.
Il biatleta ha poi concluso la gara in 14ª posizione, appena davanti a Tommaso Giacomel, gettandosi a terra appena tagliato il traguardo. A un breve momento di concitazione in cui sono prontamente intervenuti i soccorsi per fasciare la testa di Kühn, è seguita poi la ritrovata calma una volta appurata la sicurezza delle condizioni del tedesco. "Ho mal di testa, ma per il resto sto bene", ha rassicurato i bavarese, allontanando la paura di chi vedendo la scena all’arrivo si era ragionevolmente lasciato allarmare.
Biathlon – La dinamica della caduta di Kühn nella mass start: arrivato in sangue, le condizioni del tedesco

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