In un battibaleno si è giunti agli atti conclusivi del Campionato Mondiale di biathlon 2024. La rassegna di Nové Město na Moravě, segnata dal clima primaverile mitteleuropeo, si chiuderà con le staffette tradizionali e le mass start. Andando con ordine da pochi minuti si è completata la prova a squadra femminile, caratterizzata da continui cambiamenti al vertice.
La Francia (2+11) con Lou Jeanmonnot, Sophie Chaveau, Justine Braisaz-Bouchet e Julia Simon si incoronano campionesse del mondo. Alla vigilia erano le favorite numero uno per il successo, ma hanno sofferto più di quanto non ci si potesse aspettare. La staffetta svedese (+38.3, 1+12) con una prova basata sulla regolarità hanno conquistato un argento prezioso per il loro movimento, la Svezia aveva un quartetto così composto: Anna Magnusson, Linn Persson, Hanna Öberg e Elvira Öberg. Sul gradino più basso del podio sale la Germania (+1:14.2, 0+9) con Janina Hettich-Walz, Selina Grotian, Vanessa Voigt e Sophia Schneider. Le teutoniche hanno ottenuto una medaglia quasi insperata a fine terza frazione.
Le scelte in casa Italia hanno portato a uno schieramento di atlete per tre quarti identico a quello che dodici mesi fa ad Oberhof si mise al collo l’oro in un impresa da leggenda per lo sport invernale nostrano. Le ragazze sono scese in piste con questo ordine: Samuela Comola, Dorothea Wierer, Rebecca Passler -preferita a Michela Carrara- e Lisa Vittozzi. Le speranze di riconfermarsi o di salire sul podio si sono affievolite dal primo poligono, le difficoltà in avvio della valdostana hanno pregiudicato il profumo del metallo. Invalutabile le altre frazioni in quanto attualmente non è possibile dire se ci sia stato un reale impegno delle ragazze, giustificato dal ritardo accumulato nel segmento iniziale. L’Italia conclude la sua gara in 11° posizione.
Pioggia e ancora pioggia si è abbattuta nelle ore notturne sulla poca neve presente nella località ceca. Nel pomeriggio ad attendere le atlete sulla pista si è presentato un timido sole accompagnato da un vento più intenso rispetto le giornate passate, tantoché ha creato qualche problema in fase di azzeramento. Ventuno le nazioni presenti al via in rappresentanza di tre continenti, una buona rappresentanza numerica tenendo conto dell’assenza di Russia e Bielorussia. Lou Jeanmonnot, dopo dichiarazioni senza mezzi termini su una possibile vittoria francese, ha segnato l’andatura del plotone sin dall’avvio. Una tornata iniziale, che si è sviluppata in maniera particolare e non abituale, ha portato a ampie differenze sugli sci tra le frazioniste. La coppia Jeanmonnot e Magnusson ha tratto vantaggio su tutte le altre, con la precisione al poligono entrambe hanno chiuso un giro quasi perfetto. Samuela Comola è stata scaltra sugli sci rimanendo nelle posizioni nobili della classifica, ma un bersaglio mancato a terra l’ha fatta arretrare. La transalpina, in fiducia dopo i risultati dei giorni passati, ha aperto il gas a metà della sua frazione guadagnando su Svezia e facendo il vuoto sul resto del mondo. Jeanmonnot esemplare ed enciclopedica con lo zero ha chiuso una frazione spaventosa, al cambio la Francia aveva sedici secondi su Norvegia e ventuno sull’Estonia. Comola ha provato a non perdere troppo sugli sci, ma lo sforzo ha presentato il conto al poligono. L’azzurra è andata in cortocircuito e ha percorso due giri di penalità al pari di Slovacchia e Stati Uniti.
Il poligono iniziale della seconda frazione ha riaperto la competizione e ribaltato la classifica. Il vento, che fino a pochi momenti prima era calato, ha inciso oltremodo. L’Estonia in quel momento al comando, con Tuuli Tomingas, ha guadagnato in ogni segmento portando in doppia cifra di secondi il vantaggio sulle dirette inseguitrici Cechia e Svezia. In piedi ogni singola frazionista ha fatto fatica, Sophie Chaveau, disastrosa, è finita nel giro di penalità in ogni tornata. La diciannovenne Selina Grotian ha riportato la Germania ai vertici, ne risentiremo parlare tanto di questo talento. Le condizioni al poligono hanno segnato una prima metà di gara pazza, l’Estonia con venti secondi di vantaggio sulla Norvegia ha chiuso la seconda frazione. Prestazione degna di nota per l’austriaca Anna Gandler è stata la migliore nella sua frazione. Dorothea Wierer non si è spremuta. L’azzurra ha gestito la sua prova guadagnando posizioni su staffette di paesi non quotati, ma senza andare a sprecare energie inutili che serviranno domani.
Hanna Öberg sfruttando la sua velocità al poligono ha ricucito il distacco sull’Estonia in conclusione del settimo giro. Ma la vera protagonista della terza frazione, e lo si è visto da subito, è la fuoriclasse Justine Braisaz-Bouchet. La transalpina non si è fatta sorprendere dal vento e se ne è andata via in avanscoperta solitaria lasciandosi alle spalle Svezia ed Estonia. Le speranze di medaglie per la Norvegia si sono affossate con il tiro in piedi di Ida Lien, la talentuosa scandinava viene rimbalzata dal poligono come spesso accade. Rebecca Passler ha timbrato il suo cartellino, non ha avuto la sua proverbiale efficienza al tiro, ma ha utilizzato una sola ricarica. In conclusione di terza frazione erano quattro le nazioni in lizza per le medaglie: Francia, Svezia (+17.9), Estonia (+28.8) e Austria (+35.2). Per questa lotta c’era anche la Germania sino a quando Vanessa Voigt non ha inserito la retromarcia negli ultimi chilometri perdendo secondi preziosi, il vento e Sophia Schneider hanno rimediato alla prestazione della ragazza della Turingia.
Julia Simon, nell'ultima frazione, ha tenuto sempre a distanza di sicurezza la Svezia rappresentata da Elvira Öberg. Il quarto poligono in piedi della gara, condizionato da molto vento, ha creato problemi a tutte, la stessa Simon ha commesso tre errori. Ingrid Landmark Tandrevold è incappata in un big five nel tiro in piedi, sarà dura per la norvegese finire la stagione senza mollare da un punto di vista mentale.
Non hanno concluso la gara ben sette nazioni: Lettonia, Bulgaria, Finlandia, Kazakistan, Corea del Sud, Slovacchia e Stati Uniti.
Per molte atlete si è concluso qui il mondiale, per le poche che affronteranno la mass start di domani è imperativo recuperare il più possibile. La giornata di gare alla Vysočina Arena non è ancora conclusa, a breve sarà il turno degli uomini.
CLASSIFICA FINALE TOP TEN
1° FRANCIA 1:15:00.8 (2+11)
2° SVEZIA +38.3 (1+12)
3° GERMANIA +1:14.2 (0+9)
4° ESTONIA +1:40.1 (0+11)
5° UCRAINA +2:08.8 (0+10)
6° POLONIA +2:14.6 (0+3)
7° CECHIA +2:22.7 (2+12)
8° AUSTRIA +2:34.3 (2+9)
9° SVIZZERA +3:29.3 (3+6)
10° NORVEGIA +3:42.8 (5+16)
11° ITALIA +4:49.9 (2+9)
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