Biathlon - 17 febbraio 2024, 18:40

Biathlon - Giacomel e un'ultima frazione a tutta: "Tenersi per domani non sarebbe stato giusto nei confronti dei miei compagni"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Ha ricevuto il cambio in undicesima posizione, a 2’38” dalla vetta e 2’20” dal podio, ma non si è risparmiato. Pur avendo la mass start domani, Tommaso Giacomel è andato comunque a tutta nell’ultima frazione, facendo recuperare ben cinque posizioni alla squadra italiana, riuscendo nel finale a prendersi anche il sesto posto. Il secondo tempo di frazione sugli sci è la conferma che il trentino delle Fiamme Gialle ha dato tutto per la squadra.

«Andare piano e tenersi per domani non sarebbe stato giusto nei confronti dei miei compagni – ha dichiarato Giacomel a Fondo Italiatutti loro sono andati a tutta, al di là di come è poi andata la loro frazione. Era giusto andare forte, anche perché avevo visto che potevo guadagnare delle posizioni. Sono contento di esserci riuscito.
Oggi stavo abbastanza bene, purtroppo non ho potuto scaldarmi al meglio, l’ho fatto sugli skiroll in piano, quindi è stato un riscaldamento un po’ deficitario, visto che non si poteva farlo sugli sci. Sono contento della mia prestazione, pure se avrei preferito fare zero anche in piedi con il caricatore. Posso dire di aver fatto una buona prestazione».


Tanti gli errori commessi oggi al poligono sia nella gara femminile che in quella maschile, con Christiansen che ha addirittura girato tre volte nell’ultima frazione. «Si, c’era un po’ di vento, ma le condizioni erano peggiori nella gara femminile. Quindi forse è più una questione di nervi. In staffetta può capitare a tutti di sbagliare, anche a campioni come Christiansen. Non si deve certo provare vergogna se si sbaglia, fa parte del nostro sport».

Domani il Mondiale si chiuderà con la mass start. Giacomel ha l’obiettivo di terminare la sua avventura a Nove Mesto con una bella prestazione. «Mi piacerebbe chiudere con un bel risultato individuale. Spero di lavorare bene come ho fatto oggi, poi vediamo cosa succede».

Giorgio Capodaglio