Biathlon | 16 febbraio 2024, 15:44

Biathlon - Cianciana elogia Giacomel: "Sa approcciare le gare importanti con determinazione e senza paura". E svela i consigli dati dopo la prima frazione.

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Il giorno dopo lo splendido argento conquistato dalla coppia Giacomel – Vittozzi nella single mixed relay, è ancora tanta la soddisfazione di Fabio Cianciana, allenatore di tiro del gruppo maschile. Il tecnico valdostano del CS Esercito, che conosce Giacomel da tanti anni, è entrato nei particolari della prestazione del giovane azzurro, ammettendo di non essere rimasto sorpreso della sua prova, nonostante fino a ieri non era stato il Mondiale che il trentino si aspettava e dover gareggiare al fianco di Vittozzi era una grande responsabilità.

«Tommaso ha dimostrato più di una volta di saper tirare fuori il coniglio dal cilindro, quando è sotto pressione – ha affermato Cianciana a Fondo Italiaha fatto il biathlon che sa sempre fare. La nostra fiducia nei suoi confronti era stata dettata proprio da questa sua capacità di approcciare le gare importanti con tanta determinazione e senza paura. Questo è fondamentali in competizioni come quella di ieri».

L’inizio era stato però complicato. «Tommy ha fatto una super prestazione nella seconda parte. Nella prima ha commesso quei due errori sia a terra che in piedi, dettati non dà problemi di lettura della situazione, ma semplicemente dal nervosismo e dalla poca tecnica che ha messo all’interno di quelle due serie. Lui è bravo nella parte tecnica, ieri in quelle prime due serie, forse ha sentito un po’ di stress, che è anche giustificato, soprattutto nella prima serie a terra, quando c’è caos intorno, e anche tiratori rapidi come Strelow, che ti condizionano».

Dopo la prima frazione, Cianciana ha abbandonato il poligono per parlare con Giacomel. Tono calmo e pacato, la lavagnetta a mostrare gli errori, qualche consiglio mentre l’azzurro si infilava nuovamente gli sci prima di tornare in pista. «Gli ho mostrato gli errori commessi sia a terra che in piedi e gli ho chiesto di avere un focus su un obiettivo per entrambe le serie. Da terra gli ho detto di concentrarsi solamente sulla mano sinistra, che doveva essere rilassata e lasciare che fosse la cinghia a tenere la carabina, mentre in piedi gli ho chiesto di accarezzare più delicatamente il grilletto e così è stato (ride, ndr)».

Una serie in piedi splendida quella di Giacomel, per velocità ed eleganza, con una posizione statuaria, una stabilità impressionante, con l’azzurro fermissimo, da quadro. «Ha fatto una bellissima frazione. Probabilmente quando è da solo riesce a esprimersi meglio – ha sottolineato Cianciana – mostrando il biathlon che è capace di fare. Quando è con gli altri, deve ancora fare quel piccolo gradino per mostrare il suo lato migliore».

Domani è la staffetta, alla quale l’Italia arriva con l’obiettivo di fare il massimo possibile, con l’augurio di poter approfittare di qualche errore altrui. «Mi aspetto che i quattro atleti che saranno in gara per l’Italia facciano un bel biathlon – ha affermato Cianciana – abbiamo già dimostrato in tante gare che siamo lì per giocarci una medaglia, ovviamente se gli altri concedono qualcosa. Se qualcuno dovesse aprirci la porta, noi dovremo essere lì. Per riuscirci dobbiamo fare un bel biathlon, sparare il meglio possibile e a quel punto raccogliere ciò che arriva. Insomma, facciamoci trovare all’ingresso, poi se qualcuno ci apre la porta entriamo, come già fatto a Oberhof e Ruhpolding».

Giorgio Capodaglio