Al Mondiale di Nove Mesto c’è un piccolo comune italiano che ha il 2,27 % dei suoi abitanti coinvolti nell’evento. È Bionaz, paese di 220 abitanti, ai 1606 metri della Valpelline, in Valle d’Aosta. Se già fino a ieri erano presenti il nazionale azzurro Didier Bionaz, l’allenatore della Francia Patrick Favre, gli skiman italiani Christian Favre e Mattia Nicase, da domani vi sarà anche un altro "biouen", come vengono chiamati gli abitanti di Bionaz, che gareggerà per il Belgio, Julien Petitjacques.
Classe 2003, il giovane valdostano, cresciuto nello sci club locale e nel comitato ASIVA, dopo aver partecipato per anni alle competizioni italiane, ha deciso di cambiare nazionalità sportiva, avendo il doppio passaporto, in quanto sua mamma Ingrid è nata in Belgio, a Mouscron, Regione della Vallonia, a pochi chilometri dal confine con la Francia e quella Roubaix, che ha scritto pagine storiche del ciclismo mondiale.
Petitjacques ha iniziato quindi a gareggiare con continuità in campo internazionale, prima nelle categorie giovanili, poi in IBU Cup, dove ha colto, come miglior risultato, un 38° posto nell’inseguimento in Val Martello. Ora l’esordio nel massimo circuito internazionale, che arriva direttamente al Mondiale assoluto.
Terminato l’allenamento pomeridiano, per lui il primo sulla pista ceca, incontriamo Petitjacques all’uscita del tunnel che dal poligono porta gli atleti agli spogliatoi, ovviamente vicino all’amico Didier Bionaz.
A Fondo Italia, Petitjacques ha espresso le proprie emozioni alla vigilia di questo esordio arrivato all’ultimo momento, a causa dell’infortunio di Langer: «Sono arrivato ieri, un’ora prima della single mixed – ha raccontato il valdostano belga – quindi ho già potuto assaporare questo ambiente veramente incredibile. Ho ricevuto la convocazione solo lunedì per sostituire il mio amico Thierry Langer, che purtroppo si è fatto male, rompendosi una costola».
Insomma, tutto così veloce che Petitjacques non ha fatto nemmeno in tempo a rendersi conto: «Ieri l’adrenalina è arrivata tutta insieme, quando sono entrato all’interno dello stadio e ho visto tutta quella gente. Sarà un’emozione pazzesca domani, impressionante. Anche perché non avrei mai immaginato di trovarmi a gareggiare così presto in questo ambiente».
A Bionaz, quindi, seguiranno lui, Didier Bionaz e i tanti rappresentanti del piccolo comune valdostano: «La mia famiglia vedrà la gara da casa perché è stato tutto così veloce che non hanno fatto in tempo ad organizzare. È stato bellissimo qui incontrare subito Didier (Bionaz, ndr), così come era già stata una bella esperienza gareggiare con Nicolò Betemps in Junior e IBU Cup. È splendido pensare che due giovani dallo stesso comune siano al Mondiale. Qui siamo numerosi, perché oltre me e Didier ci sono anche i due Favre e Mattia Nicase».
Ovviamente, l’obiettivo di Petitjacques è chiaro: «Fare il meglio possibile e arrivare al traguardo senza rimorsi».
E poi, dopo la gara, magari serata tra biouen, passando un po’ di tempo con l’amico Didier Bionaz: «Si, magari una bella birra insieme a Didier. Se fosse anche per festeggiare un podio italiano. Sarebbe bellissimo».
Birra, possibilmente belga, e la buonissima zuppa valpellinese, piatto tipico della zona, in onore di questo piccolo comune italiano che domani vivrà un giorno storico.