Il giorno dopo la vittoria di Lisa Vittozzi, Mirco Romanin è già al lavoro, nuovamente in pista per accompagnare la sappadina e le sue compagne di squadra in pista durante l’allenamento. L’allenatore di Forni Avoltri, che conosce Lisa fin da giovanissima è ancora emozionato per il successo di ieri, anche perché pochi la conoscono tanto profondamente quanto lui ed oggi la allena quotidianamente, seguendola anche durante le settimane di lavoro a casa.
Il coach friulano è orgoglioso dell’azzurra: «La gara era partita un po’ in salita con il problema al caricatore che ha però risolto in maniera perfetta, gestendo benissimo il poligono e la pressione. Ha chiuso la prima serie ed è partita subito cattiva nel secondo giro, dove ha iniziato a ingranare alla grande, per poi concludere la gara anche con il terzo tempo sugli sci, oltre che con quattro zeri che le hanno permesso di vincere. Ha fatto la gara perfetta, meglio di così non poteva andare. Lisa ha fatto la gara probabilmente più bella della sua vita, nel giorno più importante.
L’impresa è resa ancora più grande dalla difficoltà iniziale. La gara poteva vincerla con 40” anziché i 20”, che ha perso proprio lì. Ciò la rende ancora più bella».
Da allenatore di fondo della nazionale di biathlon, Romanin è felicissimo per la prova di Vittozzi sugli sci, terza alle spalle di Braisaz e Lampic. «La slovena ha vinto tanto anche nel fondo e fin qui, per fortuna nostra, ancora non è precisa al poligono. Braisaz è sempre stata un’ottima fondista e quest’anno è ancora più forte. È riuscita a chiudere alle spalle di due pilastri della parte fondo del biathlon attuale. Sicuramente anche il fatto di chiudere sempre i bersagli dà stimoli ulteriori a far bene in pista. La condizione c’è, si è visto dalla sprint che stava bene. Lisa è ulteriormente in crescita e ciò ci dà fiducia per le prossime gare perché alla fine del mondiale ne mancano ancora tre».
Un risultato reso ancora più speciale per chi, come Mirco Romanin, è stato al fianco di Vittozzi anche nel periodo più buio della sua carriera. «Ho vissuto con lei l’ultimo anno del suo periodo buio, quindi la rinascita e adesso il momento fin qui più bello della sua carriera. Per me è molto emozionante essere stato al suo fianco, aver lavorato con lei, vederla uscire da quella situazione ed essere oggi campionessa del mondo, un titolo che si merita perché con il talento che si ritrova, la sua propensione al lavoro, sarebbe stato un peccato se Lisa non fosse diventata campionessa del mondo anche individualmente. Adesso può fregiarsi di questo appellativo e siamo molto contenti».
Ora però non è finita: «Ci sono ancora anni davanti, partendo però dal presente, perché il Mondiale è ancora lungo. Marzo sarà importante, perché c’è ancora una classifica della Coppa del mondo generale che è apertissima. Se lei riuscirà a mantenere questa condizione sugli sci e serenità al tiro possiamo toglierci soddisfazioni».
Biathlon | 14 febbraio 2024, 15:30
Biathlon - Mirco Romanin il giorno dopo l'oro di Vittozzi: "Per talento e propensione al lavoro, meritava di fregiarsi del titolo di campionessa del mondo"
In Breve
lunedì 25 novembre
domenica 24 novembre
venerdì 22 novembre