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Biathlon – Lægreid appagato dai suoi risultati: “L’Individuale è la gara che mi piace di più, ma dormirò bene anche se non otterrò una medaglia”

Sturla Holm Lægreid ha avuto finora un Mondiale oltre modo positivo, conquistando un oro e un argento nella sprint e nell’Inseguimento. Ben di più di quanto chiunque, forse anche egli stesso, avrebbe pronosticato all’inizio dei Campionati Mondiali alla luce della sua stagione, che era arrivata al punto di metterlo quasi ai margini della squadra visti i suoi risultati e quelli, pressanti, degli atleti che militano in IBU Cup e fremono per trovare spazio nel circuito maggiore.
A SVT Sport ha dichiarato che, di conseguenza, dovessero non arrivare più medaglie, sarebbe comunque contento.
«Il mio Mondiale è completo, sono super soddisfatto, potrei anche arrivare ultimo per il resto delle gare a venire, ma sarei comunque soddisfatto»
Tuttavia, questa previsione sembra alquanto irrealistica visto che in programma, questo pomeriggio, c’è l’Individuale, un format in cui, con la sua precisione al poligono, potrebbe certamente tentate di togliersi qualche altra soddisfazione.
«Normalmente, l’Individuale è in realtà la gara che mi piace di più. Si tratta solo di tirare fuori quello in cui sono bravo e vedremo cosa basterà, ma dormirò bene anche se non otterrò una medaglia»
La tattica di Lægreid è cercare di gestire le forze lungo i 20km da percorrere e farle durare fino in fondo. Con il clima caldo di Nove Mesto, le condizioni sulla pista sono apparse molto diverse da un giorno all’altro, ma Lægreid non crede ci sia bisogno di cambiare la propria strategia in base alle condizioni del tracciato.
«Metterò in pratica lo stesso piano che avevo predisposto alla vigilia. Se la neve dovesse essere molle, so di avere un leggero vantaggio perché si consuma di più con i corridori più pesanti; se dovesse essere più compatta, dovrò concentrarmi meglio al tiro. Quindi è la stessa cosa di sempre: scia veloce e spara bene.» spiega alla televisione svedese «[Nell’individuale, ndr] si è penalizzati pesantemente quando si sbaglia e quindi ci si può permettere di prendersi un po’ di tempo in più per assicurarsi di colpire in modo che diventi un test mentale, ma mi piace…»
Fino a oggi, la nazionale maschile norvegese ha reso il medagliere maschile un proprio monopolio ma nell’Individuale, purtroppo o per fortuna, la penalità di 1 minuto ad ogni errore può cambiare molti equilibri e aprire il podio ad atleti più precisi al poligono. Sull’importanza fondamentale del tiro nella gara di questo pomeriggio concorda anche il compagno di squadra di Lægreid, Johannes Thingnes Bø: «Nella Pursuit siamo saliti sul podio con due e tre errori e di solito con quel numero non si vince l’oro mondiale, quindi dobbiamo tutti alzare il livello del tiro se vogliamo vincere di nuovo»

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