Biathlon | 13 febbraio 2024, 08:00

Biathlon - Tensione nel team norvegese femminile dopo i risultati deludenti di questo inizio di Mondiale

Yevenko

Yevenko

Mentre i ragazzi norvegesi del biathlon hanno dominato sia la gara sprint che l’Inseguimento, realizzando in quest’ultima gara una cinquina storico, la squadra femminile ha faticato nelle sue gare. Domenica, ad esempio, la migliore norvegese si è piazzata al 30° posto. Questi risultati hanno scatenato delusione tra le atlete e lo staff tecnico, generando anche tensione tra i due reparti.

Al termine del weekend l'allenatore Patrick Oberegger ha infatti parlato ai media per commentare i risultati delle sue atlete con tono critico e tra le altre cose, ha detto che stavano «mostrando il nostro lato peggiore» e che avrebbero dovuto «chiedere scusa al loro gruppo di supporto, skimen, allenatori e personale sanitario»

Dichiarazioni molto forti che non sono state gradite alle atlete, in particolare a Ingrid Landmark Tandrevold: la 27enne ha affrontato Oberegger in merito ai suoi commenti.

«Abbiamo una politica interna che prevede che ci parliamo. Penso che sia difficile rispondere alle dichiarazioni degli altri attraverso i media, spesso sono un po' fraintese» ha spiegato Tandrevold a VG «L'abbiamo sperimentato un po' ieri. Eravamo molto deluse e insoddisfatte. Poi non hai avuto modo di parlare con il tuo allenatore prima di sentire cosa dice della prestazione. Tutti concordano sul fatto che è stata scarsa, e nessuno è più deluso di noi»

L’allenatore italiano delle norvegesi ha poi chiesto scusa alle sue atlete, ammettendo che le ragazze avevano ragione, ma a NRK ha dichiarato che gli atleti debbano accettare un feedback diretto.

«Capisco il punto che volevano internamente, perché l'onestà può far male. Non vogliamo che tutti siano giudicati allo stesso modo, ed è per questo che abbiamo parlato con ogni singolo individuo. Abbiamo lavorato su ciò che è positivo e su ciò che deve essere migliorato. Guarderemo avanti. Tutti sanno cosa possono fare per migliorare. Bisogna anche accettare un feedback diretto.»

Federica Trozzi