La pioggia si è acquietata nel pomeriggio di Nové Město na Moravě, dove si sono disputati gli inseguimenti valevoli per l’assegnazione del titolo iridato. Il pubblico oceanico presente alla Vysočina Arena ha sfidato il meteo per assistere alla prova maschile e alle imprese degli atleti norvegesi che stanno segnando un’era degli sport invernali e la storia degli sci stretti con la carabina.
Si è assistito all’ennesima tripletta stagionale norvegese nel format dell’inseguimento, dalla tappa di Coppa del Mondo di Hochfilzen con interpreti diversi continuano a monopolizzare il podio. Johannes Thingnes Boe (1+2+0+0) conferma il titolo conquistato dodici mesi fa ad Oberhof. Ha faticato nella parte iniziale di gara, ma con l’arrivo delle sessioni di tiro in piedi ha messo tutto a posto. Sturla Holm Laegreid (2+0+0+0) conquista l’argento dopo aver rischiato di sprofondare in classifica nelle fasi iniziali, ha inciso sugli sci nei momenti clou della competizione. Il podio, come nella sprint, lo chiude Vetle Sjåstad Christiansen (0+0+1+2), per gran parte della competizione ha mantenuto la testa, l’ultimo poligono l’ha privato del successo. La flower ceremony è stata un inno al valore di questa squadra da leggenda mitologica norrena, a coadiuvare i tre scudieri con al collo le medaglie altri due sudditi di re Harald V, Johannes Dale-Skjevdal (4°) e Tarjei Boe (5°).
I biatleti azzurri hanno patito materiali non al top durante la sprint che li hanno relegati a distacchi importanti rispetto alla posizioni nobili della classifica. Nonostante ciò, tutti e quattro hanno staccato il biglietto per la gara odierna: Tommaso Giacomel, Lukas Hofer, Didier Bionaz e Patrick Braunhofer. Qualcosa però a livello di preparazione è cambiato, e la riprova è arrivata dal settore femminile, con questa sicurezza le motivazioni possono essere maggiori. Il migliore al traguardo in casa Italia è stato Lukas Hofer (0+0+0+0), 9° al traguardo. Grazie al piazzamento ottenuto potrà agevolmente essere della partita nella mass start fra sette giorni. Gli altri si sono piazzati rispettivamente: 20° Tommaso Giacomel (2+1+2+1), 32° Didier Bionaz (2+2+0+2) e 48° Patrick Braunhofer (0+0+4+0).
La gara si è disputata non interamente sull’anello da 2,5km previsto inizialmente dal programma: a causa delle condizioni meteo estreme è stata richiesta una piccola modifica al tracciato, ma sostanzialmente il cambiamento è quasi impercettibile ai fini del risultato finale. A proposito di neve, il nitrato d’ammonio, ampiamente utilizzato dagli organizzatori lungo la pista, ha effettivamente velocizzato e reso scorrevole quest’ultima maggiormente rispetto a quanto si era visto sino a ieri.
Lo svolgimento della prima tornata è stato il medesimo della prova femminile: Sturla Holm Laegreid è sostanzialmente stato braccato sin dall’uscita del cancelletto da Johannes Thingnes Boe, che curiosamente vestiva il pettorale tricolore oro-giallo-rosso (detentore titolo, leader classifica generale, leader classifica format). Alle loro spalle, partendo da Vetle Sjåstad Christiansen, sono partiti con il gas aperto guadagnando sensibilmente sulla coppia al comando. Appena il fuoriclasse norvegese Boe ha capito la situazione si è smarcato dal compagno di squadra allungando prepotentemente prima della discesa che riporta allo stadio. Il maggiore vento, cresciuto con il passare delle ore, ha creato problemi agli atleti in avanscoperta; fuori dai giochi Emilien Jaquelin e Quentin Fillon Maillet (i transalpini probabilmente sono arrivati in debito di ossigeno dopo l’andatura elevata nei km iniziali). Lo stesso Giacomel ha avuto problemi mancando due bersagli, entrambi alti. La seconda tornata ha spaccato la competizione a metà, con i sei davanti in lotta per qualcosa di scintillante e gli altri in lotta per le posizioni per completare la top ten. Le sessioni a terra hanno sorriso a Christiansen (0+0), mentre Johannes Boe, con tempi di rilascio più lenti, è comunque finito nel giro di penalità venendo scavalcato dal fratello e dai compagni di nazionale. Lukas Hofer al giro di boa si trovava in nona posizione, oltre alla precisione è stato uno dei più rapidi sugli sci nel giro inframezzato tra i poligoni da sdraiato. La quarta tornata ha ribaltato per l'ennesima volta la classifica di una gara pazza. Tarjei Boe ha provato a reggere il passo del fratello minore, ma il conto al poligono l'ha privato della medaglia. L'ultimo poligono ha segnato la fine dei sogni di gloria per Christiansen, finire nel giro penalità gli ha acceso la spia della riserva.
Il miglior pursuit time è stato fatto segnare da Fabien Claude, l'unico transalpino inquadrato al tiro oggi, dietro di lui un ritrovato Endre Stroemsheim in crescita dopo il passaggio a vuoto della sprint. Lukas Hofer chiude al quarto posto questa speciale classifica. Lo zero ha avuto un peso specifico enorme, ma sugli sci è stato altrettanto solido ponendosi al dodicesimo posto.
Cinque atleti non si sono presentati al via, fortunatamente per lo spettacolo non c’è stato nessun nome di peso presente tra quest’ultimi.
Si volge ora lo sguardo verso il proseguo della manifestazione, gli uomini torneranno in pista mercoledì per il format che rispecchia l’essenza del biathlon dei nostri padri: l’individuale.
CLASSIFICA FINALE TOP TEN
1° J.T. Boe (NOR) 32:36.9 (1+2+0+0)
2° S.H. Laegreid (NOR) +28.7 (2+0+0+0)
3° V.S. Christiansen (NOR) +38.5 (0+0+1+2)
4° J. Dale-Skjevdal (NOR) +54.0 (0+0+3+0)
5° T. Boe (NOR) +1:20.9 (0+0+0+4)
6° S. Samuelsson (SWE) +1:28.3 (0+0+2+1)
7° M. Ponsiluoma (SWE) +1:36.8 (1+1+1+1)
8° E. Stroemsheim (NOR) +1:42.4 (0+0+1+0)
9° L. Hofer (ITA) +1:47.9 (0+0+0+0)
10° F. Claude (FRA) +1:55.0 (0+0+0+0)
Gli altri italiani
20° T. Giacomel +3:27.0 (2+1+2+1)
32° D. Bionaz +4:43.5 (2+2+0+2)
48° P. Braunhofer +6.42.2 (0+0+4+0)
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